Il caro bollette negli ultimi tre anni ha fatto dell’autonomia energetica un tema caldo di discussione anche in Italia, con sempre più famiglie e aziende che si sono date come obiettivo quello di raggiungere nel medio periodo l’indipendenza energetica. Qui di seguito proveremo a capire meglio che vuol dire, perché conviene e come possono aiutare in questo senso fonti rinnovabili come soprattutto il solare.

Cosa si intende per autonomia energetica

Quando si parla di autonomia energetica si fa riferimento alla capacità di un’azienda o di una famiglia di produrre da sé, tramite pannelli fotovoltaici per esempio, e in maniera totalmente indipendente dunque dai fornitori commerciali tutta l’energia elettrica di cui hanno bisogno per portare a termine attività e processi produttivi nel primo caso e, nel secondo, le normali attività quotidiane. Se a una famiglia di quattro persone è associato – secondo le stime più recenti – un consumo medio di 2700 kWh, si raggiunge l’autonomia energetica insomma se il proprio impianto fotovoltaico, per restare all’esempio precedente, produce almeno 2700 kWh in un anno. Il conto è in realtà puramente teorico perché a casa o in azienda si continua a consumare energia anche mentre gli impianti non ne producono, tipicamente durante la notte e nelle giornate invernali quando c’è poca luce. È per questo che se l’obiettivo è l’indipendenza energetica la scelta consigliata è quella di sistemi come quelli proposti da Soly, dotati di batterie di accumulo e che permettono cioè di conservare la quota di energia che non va in auto-consumo.

Installare pannelli solari aiuta a raggiungere l’autonomia energetica

Se la domanda è come i pannelli fotovoltaici aiutino a raggiungere l’autonomia energetica, del resto, la risposta è semplice: senza scendere nei dettagli tecnici, trasformando la luce del sole in energia che può essere utilizzata, a casa, per alimentare i numerosi dispositivi elettrici di uso quotidiano e, in azienda, per portare a termine i vari processi produttivi. Quanto appena detto basta per rendersi conto che installare dei pannelli fotovoltaici non è un’operazione che si può improvvisare e che una consulenza e un progetto fotovoltaico personalizzato che tenga conto delle caratteristiche dell’edificio in questione, di parametri geografici come soprattutto l’esposizione, delle attività svolte all’interno dell’edificio risultano strategiche al fine di raggiungere l’autonomia energetica. All’obiettivo possono contribuire altri semplici accorgimenti come scegliere elettrodomestici o macchinari di classe energetica avanzata, assicurarsi che i propri impianti siano a norma ed efficienti dal punto di vista energetico e che la struttura sia opportunamente isolata.

I vantaggi dell’autonomia energetica

Considerazioni teoriche a parte, del resto, quello dell’indipendenza energetica è un obiettivo non sempre semplice da raggiungere. Una volta che si riesce a farlo i vantaggi sono numerosi. La possibilità di risparmiare sui costi dell’energia è il principale considerato che per, tornare a quanto si diceva all’inizio, questi risultano in costante aumento. Essere autonomi da un punto di vista energetico permette, però, anche di mettersi a riparo da pratiche commerciali scorrette da parte dei fornitori di energia impegnati, soprattutto da quando non esiste più il mercato tutelato, a farsi concorrenza l’un l’altro. L’utilizzo di fonti rinnovabili, come la luce del sole nel caso degli impianti fotovoltaici, riduce l’impronta carbonica del proprio edificio e risulta cioè una scelta più amica dell’ambiente. Con un impianto di proprietà e che serve soltanto il proprio edificio si è più al sicuro, infine, da guasti e blackout come quelli sempre più frequenti d’estate.

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