La Campania è una delle regioni di Italia dove il gioco d'azzardo è una passione con profonde radici storiche.

La passione per il gioco spesso diventa un vizio ed allora si cade nelle possibili avversità dovute alla lupopatia, patologia che può colpire i giocatori accaniti ma non è nemmeno detto che tutti ci debbano cadere. In Campania però si continua spesso a parlare del fenomeno tanto è vero che a breve si terrà a Salerno una giornata per analizzare e definire attività  politiche strategiche di contrasto all’azzardo di massa. Al seminario parteciperanno esperti del terzo settore. Il gambling, ovvero gioco d'azzardo è l'  unico settore economico nel nostro Paese che non conosce crisi.

Lo scorso anno si è arrivati ad un fatturato nazionale di 95 miliardi di euro, fondi che possono sembrare quelli di una piccola finanziaria nazionale. Non tutti lo sanno ma si tratta esclusivamente di introiti dovuti al mondo reale perchè in realtà gli incassi dei tanti Casino Online non entrano a far parte di questo computo poiché spesso i siti hanno una fiscalità estera. Probabilmente da quell'incasso lo Stato potrebbe fare maggiori investimenti per quanto concerne la salute dei cittadini. 

Il 27 di gennaio a Salerno, presso il Palazzo di Città è convocato il  congresso nazionale di ALEA (Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio)  “Azzardo: il diritto alla cura, il dovere di prendersi cura” una interessante manifestazione che vedrà impegnate importanti realtà campane come  il Gruppo Logos Onlus, l’Associazione Famiglie in Gioco, la Rete Campania per l’Ecologia Sociale, e con il patrocinio di Regione Campania, Comune di Salerno, Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II” Onlus, Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Salerno, Ordine degli Psicologi della Regione Campania. Una scelta non casuale visto l 'interesse verso il gioco in Campania  e sopratutto visto l' impregno al gioco consapevole messo in campo da tantissime realtà locali.

Il congresso ALEA sarà un momento fondamentale per fare il punto della situazione così anche per progettare qualcosa di fattivo. Esempi? Uno tra tutto quello di promuovere il diritto alla cura di chi è caduto nella ludopatia o nel gioco compulsivo. In Italia tanti sono stati i passi avanti compiuti ma come in tutte le realtà c'è qualcosa da fare, non servono le ordinanze proibizionistiche, esse  talvolta potrebbero spostare il gioco legale ad illegale poiché in un regime troppo restrittivo, la storia insegna, si inserisce la libertà d'agire del crimine che apre sale illegali.

 


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