Promossa Torre del Greco, ok con “riserva” per Torre Annunziata, contaminazioni diffuse tra il litorale torrese e quello di Castellammare di Stabia.

E’ l’esito dei controlli dell’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania, ha effettuato a fine aprile lungo le coste vesuviane. Circa 330 controlli lungo tutto il litorale campano: in alcuni tratti di mare, classificati come balneabili all’inizio del 2018, si sono registrati degli sforamenti dei limiti di legge per quanto riguarda i parametri microbiologici, come “escherichia coli” ed “enterococchi intestinali” che determinano la balneabilità delle acque. L’agenzia ambientale ha fornito tutte le indicazioni ai Comuni interessati da questi sforamenti, affinché questi adottino le idonee misure di gestione in modo da garantire la balneabilità dei tratti di mare in questione, in vista dell’estate imminente.

Nel primo mese di controllo, appena trascorso, Arpa Campania ha effettuato un totale di 384 campionamenti a mare. Si tratta dei cosiddetti controlli “prestagionali”, eseguiti immediatamente prima della stagione balneare che va ufficialmente dal primo maggio al 30 settembre 2018. Sono risultati fuori dai limiti normativi 23 campioni (circa il 6 per cento).

In alcuni casi la contaminazione interessa acque già vietate alla balneazione, perché risultate di qualità “scarsa” all’ultima classificazione (deliberazione di Giunta regionale n. 779 del 12 dicembre 2017): tra questi anche il litorale torrese e stabiese.

Scendendo più nel dettaglio, la qualità delle acque, a seguito dell’ultimo controllo, effettuato in data 23 aprile 2018, le acque che vanno dalla zona del cimitero di Torre del Greco fino a Villa Tiberiade (Torre Annunziata) sono di qualità buona o eccellente, per poi diventare sufficiente nel tratto che va da Villa Tiberiade fino all’ex lido Santa Lucia. Bandiera nera ovviamente per la zona portuale, ma la situazione non migliora significativamente nelle zone più a sud: dall’inizio del lungomare Oplonti fino alle zone immediatamente antistanti a Via Solferino, le acque sono classificate come scarse e quindi non balneabili. Poi di nuovo bandiera nera fino a Marina di Stabia: il dato “curioso” è che le acque diventano eccellenti nel tratto immediatamente successivo al porto stabiese, per poi diventare nuovamente scarse e non balneabili fino alla Cassarmonica di Castellammare di Stabia, che ha comunque tra i suoi punti di forza le acque che vanno aldilà della Fincantieri fino in penisola sorrentina.

Per tutte queste situazioni, Arpac ha attivato controlli supplementari e sopralluoghi, anche da terra, per chiarire le cause della contaminazione. Gli esiti di tutti i controlli sono consultabili in tempo reale sul sito web istituzionale dell'Arpac (www.arpacampania.it) e sul Portale del Ministero della Salute (www.portaleacque.it).

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