Bancarotta fraudolenta, blitz tra Acerra e Somma Vesuviana: 7 indagati
Operazione della Guardia di Finanza, attività illecita in due società
21-07-2023 | di Redazione
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Bancarotta fraudoleta, blitz tra Acerra e Somma Vesuviana. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, all’esito di articolate attività d’indagine coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, hanno dato esecuzione a misure cautelari personali nei confronti di n. 7 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, di reati fallimentari, tributari e di autoriciclaggio.
In particolare, in data 18 luglio 2023, i militari della Compagnia di Casalnuovo di Napoli hanno eseguito una prima misura cautelare, consistente nel divieto di esercitare l’attività di impresa, nei confronti di n. 3 persone fisiche a seguito di accertamenti condotti nei confronti di una società di Acerra che hanno permesso di appurare la distrazione di un complesso aziendale e un debito erariale per un valore complessivo di quasi mezzo milione di euro.
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Nella mattinata di ieri, 20 luglio, le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione ad una seconda analoga misura cautelare personale nei confronti di ulteriori 4 soggetti, anch’essi gravemente indiziati, in concorso fra loro, del reato di bancarotta fraudolenta. Il provvedimento trae origine da una complessa attività di indagine che ha permesso di disvelare la distrazione
del complesso aziendale di una società con sede in Somma Vesuviana - operante nel settore dell’abbigliamento e delle calzature - in favore di altra attività di impresa, in un momento in cui lo stato di insolvenza della prima società si era già palesato.
Agli indagati è contestato il compimento di atti di mala gestio (tra cui il cambio di denominazione sociale e lo spostamento fittizio della sede) e la sottrazione dei libri sociali e delle scritture contabili obbligatorie allo scopo di impedire la ricostruzione del patrimonio della fallita. Tali condotte si sono concretizzate nel sistematico inadempimento delle obbligazioni fiscali, generando un debito complessivo nei confronti dell’Erario di quasi 4 milioni di euro. Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti degli indagati, da ritenersi presunti innocenti in considerazione
dell’attuale fase del procedimento, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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