Beni comuni: la ricchezza di Portici
Al vaglio progetto turismo: ori ercolanesi in volo per L’Australia, reperti a Comacchio
21-11-2016 | di Claudio Di Giorgio
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Al Fabric Hostel di Portici, l’antica fabbrica di nastri per le carrozze ferroviarie nella quale 50 anni fa lavoravano centinaia di operai, si è tenuta una assemblea popolare con lo scopo di informare sul patrimonio immobiliare del Comune e sulle possibilità di utilizzo dei “Beni Comuni”, attraverso l’Uso civico del collettivo Urbano.
Tra i relatori l’Assessore al turismo di Napoli Nino Daniele, lo storico Umberto Mezza e Valentina Maisto, ex Assessore a Portici. Poco più di 1500 metri è la distanza che separa il Museo Nazionale di Pietrarsa dalla reggia Borbonica, uno spazio nel quale è racchiuso un patrimonio artistico - culturale immenso tra ville settecentesche, ben sette musei, camminamenti sotterranei.
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Una ricchezza per il turismo e la cultura raccontata da Umberto Mezza, presidente della Associazione Mimiart per il quale queste ricchezze potrebbero diventare oggetto di un grande progetto turistico. Da un sondaggio fatto attraverso i social, nella città, il 57% degli intervistati non conosce il patrimonio immobiliare.
“Portici ha un territorio che è uno scrigno – fa sapere Umberto Mezza – e non è vero che non ci sono mezzi finanziari per la gestione dei beni perché le risorse si ottengono attraverso la valorizzazione dei beni culturali che attivano processi economici di sviluppo”.
E così si scopre che gli “ORI Ercolanesi” verranno inviati in Australia per fare bella mostra di se ma non sono mai stati visti e valorizzati qui sul territorio. Ancor più grave che alcuni dei 1500 reperti del museo voluto da Carlo di Borbone depositati nei sottoscala e sottotetto del Museo Archeologico Nazionale verranno consegnati al Comune di Comacchio per essere “esposti” in un museo locale.
“Fruendo dei nostri beni – spiega Mezza - diamo la possibilità ai signori di Comacchio di guadagnare attraverso il turismo. Questa è la cosa più grave che ci possa essere. Il patrimonio pubblico va tenuto fuori da interessi e speculazioni”.
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