Una banale caduta in casa e "Sara" (nome di fantasia a tutela della sua privacy) ha rischiato di perdere un braccio. La sua vita sarebbe potuta cambiare se un'equipe multidisciplinare formata da specialisti e chirurghi del Santobono-Pausilipon e dell'Ospedale del Mare (ASL Napoli 1 Centro) non fosse prontamente intervenuta con una complessa operazione chirurgica.

Tutto è iniziato quando la bimba, accompagnata dai genitori, è arrivata al pronto soccorso dell'Ospedale Santobono. Un incidente doloroso, ma in apparenza nulla di grave. La prima diagnosi parlava, infatti, di una frattura omerale scomposta della parte inferiore del braccio. "Una tra le più comuni lesioni scheletriche della regione del gomito in età pediatrica", sottolineano i medici. Come da procedura, in questi casi, il personale del Santobono ha comunque attivato il percorso diagnostico assistenziale e, dagli esami previsti (radiografia, ecocolordoppler e Tac vascolare) eseguiti in pronto soccorso, è emersa una situazione più grave del previsto. "L'osso fratturato si era spostato in avanti fino quasi a sporgere sotto pelle con un conseguente strangolamento dell'arteria omerale".

In pratica, l'avambraccio e la mano non erano più irrorati dal sangue con il rischio che l'arto andasse in necrosi. E in quel caso sarebbe stato necessario procedere ad un'amputazione. Immediatamente è stata contattata l'equipe della Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell'Ospedale del Mare diretta dal dottor Gennaro Vigliotti. Grazie ad un intervento tempestivo è stato possibile ricomporre la frattura ossea e decomprimere l'arteria compromessa.

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