Sembra già chiuso l’allarme ‘Unabomber’, scoppiato il 18 settembre a Torre Annunziata. A dare un’immediata svolta alle indagini, aperte dalla Procura di Napoli sul caso, è oggi la stessa mamma del bimbo di 5 mesi, precipitatasi venerdì scorso al “Santobono” di Napoli per un malore accusato dal suo piccolo. Il bimbo, poco prima, aveva bevuto acqua da una bottiglia di plastica con un foro sul collo. Bottiglia poi sequestrata e spedita ai Nas di Roma per i dovuti esami (al suo interno rinvenute tracce di candeggina). La famiglia del piccolo aveva infine sporto denuncia contro ignoti.

Denuncia ora “smentita” dalle nuove dichiarazioni rese dalla donna, spontaneamente, ai carabinieri di Torre Annunziata. “Non c’è 'Unabomber' in città – ha voluto precisare la giovane mamma, assistita dall’avvocato Luciano Bonzani, ai militari guidati dal maggiore Michele De Riggi - . Purtroppo la candeggina è finita nella bottiglia per un errore in casa. Un semplice incidente domestico”.

Frasi che, per motivi di competenza, spingerebbero nuove indagini sulla dinamica e sulle ragioni dell’incidente casalingo proprio a Torre Annunziata. Possibile infatti, alla luce del rinnovato scenario, un’archiviazione della vicenda a Napoli per infondatezza della notizia di reato. “L’importante – precisa oggi il legale della famiglia coinvolta – è comunque che il bimbo stia bene. Già venerdì fu dimesso dall’ospedale senza aver riportato conseguenze”.

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