Nell'ultima udienza del processo contro Adalgisa Gamba, la donna di 41 anni accusata dell'omicidio, sono stati i carabinieri del reparto investigazioni scientifiche di Roma e del nucleo subacqueo di Napoli a fare luce sui fatti terribili del 2 gennaio 2022. Secondo gli inquirenti sarebbe una sciarpa della mamma-assassina l'arma utilizzata per uccidere il piccolo di soli due anni e mezzo.

Il primo a parlare è stato un carabiniere del nucleo subacqueo di Napoli, intervenuto sulla spiaggia di Torre del Greco il giorno dopo l'omicidio. Il sommozzatore ha ricostruito l’esito delle ricerche, indicando davanti ai magistrati il luogo in cui sono stati trovati lo smartphone e la sciarpa della donna, poi gettata in mare. Sarebbe proprio l'indumento in questione l'arma con cui la mamma-assassina avrebbe soffocato e ucciso il figlio, come illustrato in aula dal capitano del Ris di Roma.

Il processo è stato aggiornato a metà aprile. Nel frattempo, si attende l’esito della perizia psichiatrica sulla mamma-assassina. Nell'udienza di febbraio fu un militare dell’Arma dei Carabinieri a ricostruire la follia omicidia di Adalgisca Gamba. Il miliare rispondendo alle domande del pubblico ministero, elencò una serie di messaggi shock scambiati via chat tra Adalgisa Gamba e il marito. "Non dorme, forse ci vuole ciuccio, o vogliamo farlo schiattare e magari si toglie il vizio?". La donna era convinta che suo figlio fosse malato, ad incastrarla anche le inquietanti ricerche effettuate su google su come assassine un bambino. 

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