Bimbo ucciso a Cardito. La sorellina avvertì le maestre delle violenze
A riferirlo l'avvocato Niola del Telefono Azzurro. "Sempre pronti a intervenire in loro aiuto"
30-09-2019 | di Redazione
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"Finalmente sono andata via da quella casa ... Io l'ho detto alle maestre, ma loro non mi hanno capito". A riferire queste parole, pronunciate dalla sorellina di Giuseppe, il bimbo ucciso a Cardito dalla furia del patrigno, Tony Essoubti Badre, lo scorso 27 gennaio, è l'avvocato Clara Niola, legale dell'Associazione Akira e di Telefono Azzurro, costituitesi parti civili al processo che ha preso il via oggi a Napoli, davanti alla terza corte di assise.
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La piccola, anche lei vittima della furia di Badre, venne ascoltata in ospedale, dopo la tragedia, nell'ambito delle indagini sull'uccisione del fratellino. "Tutti sappiano - ha aggiunto Niola - che noi ci siamo e siamo pronti a intervenire in loro aiuto. Sul comportamento delle maestre dei bambini - dice ancora Niola - c'è una indagine della Procura di Napoli Nord".
Le prossime udienze sono state fissate il 16 e il 30 ottobre. Poi si procederà ogni mercoledì.
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