Aveva rifiutato, inizialmente, di consegnare 10 grammi di cocaina. Poi sotto la pressione e gli insulti dei genitori accetta. Emergono particolari di un certo rilievo nelle pagine dell’ordinanza che ha portato all’arresto 18 persone, coinvolte nelle piazze di spaccio del rione “Poverelli” di Torre Annunziata.

Il fatto in questione è avvenuto il giorno di Santo Stefano del 2018. Uno degli indagati, nel corso di un’intercettazione, chiede al figlio di 11 anni di contattare la zia per chiederle di recarsi a casa loro e poi, quando questa arriva, cinque minuti dopo, allo stesso ragazzino viene chiesto di eseguire la consegna (10 grammi di cocaina) ma lui si rifiuta: "mi scoccio", dice. Il diniego innesca l'immediata reazione dei suoi genitori: "che bastardo", dice la madre al figlio reticente, incalzata dal padre che rincara la dose: "com'è infame".

Per la consegna, a questo punto, si offre la sorella del ragazzino, anch'ella minorenne, ma arriva la telefonata del fidanzato che è in carcere e la ragazza cerca di convincere il fratello offrendogli 10 euro, come ricompensa. Il ragazzino accetta.

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