Dall’acquisto di narcotici nei Balcani all’incontro ad Amsterdam con un importante broker internazionale, fino alla trattiva per un grosso carico da 3 milioni di euro. L’inchiesta dell’Antimafia sul clan Pesacane svela tutti i retroscena sulla rete della cosca di Boscoreale condotte all’estero per rifornire le piazze di spaccio dell’area vesuviana.

Dall’attività investigativa è emersa la capacità del boss Giuseppe Pesacane di smerciare ingenti quantitativi di droga sul territorio. Nell’estate del 2019 volò in Olanda per incontrare un noto trafficante internazionale, vecchia conoscenza del clan. In un ristorante italiano si svolse il summit per progettare il trasporto di 400 kg di cocaina all’interno di un container destinato al Porto di Napoli. Il compito di gestire i contatti con l’Olanda fu affidato a Francesco Severino, affiliato del clan in possesso di un cellulare in grado di eludere le intercettazioni ambientali. 

I contatti di Pesacane per creare ulteriori canali di rifornimento si spostarono poi nei Balcani, a testimonianza della sua capacità operativa e contrattuale nell’ambito del narcotraffico. Nella trattativa con serbi e croati spicca la figura di Antonio Borriello, che propose al boss l’acquisto di un enorme carico che sarebbe stato occultato in un container di sua proprietà e imbarcato in un porto croato in direzione Campania. Droga che, una volta venduta sulle piazze di spaccio, avrebbe fruttato un ricavo di almeno tre milioni.

Le indagini dell’Antimafia, pur non confermando l’arrivo effettivo di entrambi i carichi, provano la capacità di Pesacane di riuscire a trovare immediatamente nuovi canali di rifornimento. Sarebbe stato proprio il ritorno del boss sul territorio di Boscoreale, tornato in libertà ad ottobre 2018 dopo aver scontato la sua pena per precedenti reati, ad avere sancito la rinascita del clan. Insieme ai fratelli ha riorganizzato l’organizzazione camorristica e sfidato l’egemonia dei Gallo-Limelli-Vangone, clan rivale operante sul territorio. La supremazia camorristica di entrambe le cosche è terminata ieri con il blitz dei carabinieri di Torre Annunziata e con l’arresto di 21 affiliati.

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