Contrastato, a Boscoreale, il blocco del rilascio di autorizzazioni per costruire. E' l'iniziativa del consigliere comunale Gaetano Crifò che, con il parere dell'avvocato Ippolito Matrone, rileva alcune presunte irregolarità nella nota firmata dal responsabile del settore urbanistico Salvatore Celentano. La decisione dell'amministrazione è indicato in adozione del Piano Territoriale di Coordinamento della Città Metropolitana (PTCP), punto di riferimento anche per la formazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC).

LA NOTA. Vengono richiamate, nella nota dell’architetto Celentano, le norme di salvaguardia dettate dall’art. 10 della legge regionale 16/2004 al fine di impedire che le richieste di autorizzazione dei privati, fondate su una pianificazione non più attuale, “finiscano per alterare profondamente la situazione di fatto e per pregiudicare gli obiettivi generali della programmazione urbanistica generale”. La norma regionale stabilisce che la sospensione operi, nel periodo di tempo tra l’adozione dei piani territoriali e urbanistici e la loro entrata in vigore, rispetto alle abilitazioni di interventi edilizi contrarie ai piani o alle loro varianti da approvare. La sospensione agisce anche per l’approvazione di strumenti di pianificazione subordinati non conformi agli stessi piani o varianti.

LE CRITICHE. Secondo Crifò, il blocco delle autorizzazioni non sarebbe giustificato. La misure di salvaguardia, infatti, non si applicherebbero ‘a cascata’ sui piani urbanistici comunali. “L’adozione del PTCP – si legge nel parere legale – detta le misure di salvaguardia per il rilascio di titoli abilitativi di competenza della Città Metropolitana di Napoli”. Il PTCP opera solo per le autorizzazioni da rilasciare in base al PTCP, non per quelle da rilasciare in base al PUC. Esse hanno valenza solo a livello provinciale, non comunale. “La corretta interpretazione della norma – si legge – sottolinea l’assoluta illegittimità di un’eventuale entrata in vigore delle misure di salvaguardia”.

CONSIDERAZIONI. “Boscoreale – spiega Gaetano Crifò - vive da oltre 30 anni l’assoluto immobilismo della macchina amministrativa circa l’attività urbanistico-edilizia privata”. L’ormai consigliere di opposizione continua nella critica all’operato amministrativo. “Quest’inerzia ha prodotto non solo danni economici ed occupazionali – aggiunge - ma è stata foriera delle problematiche connesse all’abusivismo edilizio, originato anche nei casi in cui il privato poteva tranquillamente ottenere titolo autorizzatorio”. In questa prospettiva di stallo urbanistico, “la nota rappresenta la chiusura totale e definitiva di siffatto lassismo amministrativo”.

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