Ripristino dei cancelli del parco, regolare l’accesso dei veicoli, assicurare la pulizia dei viali principali, bloccare sversamenti e roghi di rifiuti, investire di responsabilità l’Ente regionale dei monti Lattari: in poche parole promuovere l’istituzione di una Fondazione Quisisana. È questa la proposta lanciata dal candidato sindaco della coalizione di centrodestra Gaetano Cimmino, intervenuto sull’emergenza ambientale e sulla mancata valorizzazione della zona collinare e dei boschi di Castellammare di Stabia.

 “Per i nostri boschi si dovranno programmare, e a stretto giro attuare, - ha continuato Cimmino – attività continuative di controllo del territorio per liberarli dal degrado anche attraverso scerbatura e pulizia del sottobosco per consentire ai cittadini di riappropriarsi di questi meravigliosi luoghi da tempo abbandonati a sé stessi”. Sul parco di Quisisana è necessario intervenire con una duplice azione: da un lato fermare il degrado, dall’altro, considerando questi luoghi come possibile fonte di ricchezza, costruire solide fondamenta per il futuro.

 “Vorrei che questi luoghi diventino punti attrattivi per avventori che possano trascorrere una giornata di svago con le proprie famiglie. Uno dei primi atti del mio governo sarà quello di istituire nuovi punti di ristoro”. La prima azione richiede operazioni semplici ed immediate: ripristinare i cancelli del parco, verificare quanti lavoratori comunali si dedicano all’area e con quali mansioni, regolare l’accesso dei veicoli a motore tutelando i residenti, assicurare la pulizia dei viali principali e lo svuotamento dei cestini per rifiuti, stimolare le associazioni affinché promuovano iniziative di educazione ambientale e culturale. “L’area di Quisisana sarà interessata dall’intervento della task force di tecnici – ha spiegato il candidato primo cittadino – che istituiremo per mappare il territorio ed intervenire sulle principali fonti di problemi e disservizi. L’obiettivo è anche quello di prevenire atti criminali, vandalici, coordinandosi con le forze dell’ordine”.

Veniamo al secondo punto. È necessario emanare un serio regolamento con tanto di perimetrazione dei confini, sentieristica, orario di apertura e chiusura. Bisogna trovare la giusta formula per assicurare personale per la manutenzione e sorveglianza giornaliera, avviare progetti di restauro e ricerca storica e naturalistica, mettere in piedi un sistema per l’educazione scolastica, la promozione, l’accoglienza di cittadini e turisti.

 “Particolare attenzione va data ai fenomeni relativi agli sversamenti di rifiuti e ai roghi. – ha concluso Cimmino – Tali fenomeni hanno subìto una recrudescenza negli ultimi mesi, tanto che mediaticamente, talvolta, i boschi sono stati definiti una piccola ‘terra dei fuochi’ e portatori di una vera e propria bomba ecologica. Questo è un problema di ordine pubblico che va combattuto sia attraverso la manutenzione sia tramite repressione e pugno duro con più controlli e attenzione di forze dell’ordine e magistratura”.

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