Non si placa la polemica scoppiata in seguito al caso dell’area mercatale a Boscoreale. A gettar benzina sul fuoco è nuovamente il consigliere Gaetano Crifò, protagonista nell’assise comunale insieme all’ex sindaco Langella, di aver sollevato la questione. Furono proprio i due a palesare, con due documenti, le contraddizioni esistenti sull’area: il certificato di destinazione d’uso, datato ottobre 2014, attesta l’area come zona agricola, quindi impossibile fare lavori se non si cambia la finalità per quella zona. Il primo documento, più datato e su cui faceva leva l’amministrazione per procedere alla riqualificazione dell’area, avrebbe permesso i lavori.
“Non capisco – afferma Crifò – perché Marcone dà colpe ad altri. Del resto amministra la città da un anno e mezzo e con gli stessi uomini che hanno fatto nascere, oltre un decennio fa, proprio questo progetto: mi riferisco all’assessore De Falco, oggi vicesindaco ed all’epoca assessore al commercio”.
Il consigliere, ancora in maggioranza ma da una posizione critica, non usa mezze misure e promette: “Firmeremo un documento di sfiducia contro chi doveva intervenire e non lo ha fatto. In maggioranza ci sono i responsabili della distruzione di questo paese”.
“Piuttosto – continua Crifò - mi concentrerei sul PUC: occorre utilizzare questo strumento per migliorare realmente le condizioni del paese. Un esempio su tutti è la zona di Villa Regina che potrebbe rappresentare il fiore all’occhiello di Boscoreale e dell’intera area vesuviana, proponendosi come attrattore turistico”.
Infine, tornando al suo ruolo in maggioranza, dice: “Non partecipo più alle riunioni di maggioranza perché non mi invitano. Mi vien da pensare che debbano fare cose che non debba conoscere, proprio perché assumo posizioni critiche”.

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