Pasquale Matrone (incensurato di Boscoreale classe ’59) nascondeva dietro zappe, pale e picconi, nel suo deposito di attrezzi agricoli in via Passanti Flocco 115, 2 fucili artigianali, una carabina ad aria compressa calibro 4,5 ed una canna rudimentale di 70 centimetri, ricavata da un comunissimo tubo dell’acqua: armi ‘fai da te’, senza matricola, per cacciare uccelli e specie protette. E’ la nuova frontiera del crimine punita dal T.U.L.P.S.

Ad inguaiare il 56enne di Boscoreale la segnalazione fatta ai carabinieri del nucleo radiomobile di Torre Annunziata dall’ANUU, l’associazione di vigilanza no-profit dei ‘migratoristi d’Italia’. I volontari hanno chiesto alle forze dell’ordine di far luce su una sospetta struttura in ferro, lunga 40 metri, alta quasi 9 e dotata di una rete da 2 centimetri per cacciare uccelli: il tutto costruito nel terreno di Matrone, che accanto al capannone aveva anche un deposito. Serviva per nascondere le gabbie coi volatili catturati ed una cartucciera con 87 cartucce (calibro 8-9-24 millimetri Flobert). Le armi custodite dal 56enne, arrestato due giorni fa al termine del blitz, erano state modificate affinchè le cartucce caricassero alla perfezione i fucili ‘fai da te’.

Finito in manette domenica scorsa, il ‘bracconiere’ è comparso oggi alla sbarra in tribunale. Per Matrone, la pubblica accusa aveva chiesto il carcere. L’uomo, difeso dagli avvocati Guido Sciacca e Gennaro De Gennaro, è stato invece spedito agli arresti domiciliari (per i giudici c’è infatti il rischio di reiterazione del reato) in attesa di processo. Processo che si terrà in abbreviato, a gennaio, dinanzi al collegio della seconda sezione penale del tribunale di Torre Annunziata.

Foto archivio     

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