A volte ritornano. Di nuovo agli onori della cronaca la vicenda “assenteismo” del Comune di Boscoreale. Le telecamere di Quinta Colonna, noto programma televisivo di Rete 4, hanno indagato su quanto avvenuto quasi cinque anni fa nell’Ente di Piazza Pace. Con un blitz, seguito all’installazione di videocamere di controllo, concretizzatosi nell’aprile 2011, i carabinieri svelarono i “presunti”, fino ad ora, misfatti di un gran numero di dipendenti comunali (126 indagati, 35 procedimenti archiviati, una novantina in via di svolgimento). Sentenze penali passate in giudicato ancora non sussistono. Collegati dalla sala giunta del palazzo municipale, Giuseppe Balzano, sindaco attuale, e Gennaro Langella, primo cittadino dell’epoca, hanno tentato di difendere il paese dalle molteplici accuse provenienti dallo studio.

ACCUSE REITERATE. La polemica è vivace e i toni accusatori utilizzati contro i “fannulloni” sono forti. Il dibattito si incendia sulla quantità dei dipendenti coinvolti, strumentalizzata dagli ospiti dello studio per avvalorare le tesi accusatorie. A rispondere alle istanze, è l’ex sindaco Langella. “I veri assenteisti sono otto – spiega - Il resto sono persone che hanno ritardato. E’ un malcostume uguale a quello degli altri. E’ intollerabile essere etichettati come assenteisti. La realtà è diversa. Ci diano i mezzi per far osservare le regole”. Sulla questione dell’etica lavorativa, prova a ribattere Balzano. “Siamo fieri di essere boschesi. Da quando mi sono insediato, nel 2013, tutti hanno dato il massimo. Da quando è successo il fatto, tutto procede per il meglio. Gli otto in questione sono quelli che hanno la situazione più problematica. Per gli altri, sarà la magistratura a valutare se riterrà il minuto e mezzo di ritardo condannabile. Dateci la possibilità di premiare i meritevoli – conclude - le leggi non le fa certo il sindaco. Non possiamo dire che tutti sono assenteisti”. L’oggetto del discorso e della critica si sposta, poi, sul comportamento e sulle scelte dell’amministrazione all’epoca dei fatti. “All’epoca, è stata costituita una commissione disciplinare ed è stato notato che le posizioni dei dipendenti comunali erano completamente differenti l’una dall’altra – ribatte Langella alle durissime contestazioni - Cosa dovevamo fare? Licenziare 150 dipendenti? La scelta fatta di dar loro l’opportunità di difendersi è stata la più saggia”.

Le posizioni assunte dai sindaci, palesemente in difesa dei dipendenti comunali coinvolti, non sembrano aver fatto breccia nel mondo dei social. Si leggono, nei gruppi Facebook cittadini, numerosi commenti di condanna per quella che, agli occhi dei cittadini-telespettatori, non è apparsa una bella figura. 

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