BOSCOREALE. “Condannate a due anni il muratore armiere”. Questa la richiesta fatta ai giudici - dal pm Marco Mansi della Procura della Repubblica di Torre Annunziata - nei confronti del 56enne incensurato Pasquale Matrone, che nel suo deposito agricolo di via Passanti Flocco a Boscoreale nascondeva dietro zappe, pale e picconi, 2 fucili artigianali, una carabina ad aria compressa calibro 4,5 ed una canna rudimentale di 70 centimetri, ricavata da un comunissimo tubo dell’acqua: armi ‘fai da te’ e senza matricola per cacciare uccelli e specie protette.

L’ARRESTO. Ad inguaiare Matrone (finito in manette lo scorso 8 novembre e difeso dagli avvocati Guido Sciacca e Gennaro De Gennaro) la segnalazione fatta ai carabinieri del nucleo radiomobile di Torre Annunziata dall’ANUU, l’associazione di vigilanza no-profit dei ‘migratoristi d’Italia’.

I volontari chiesero alle forze dell’ordine di far luce su una sospetta struttura in ferro, lunga 40 metri, alta quasi 9 e dotata di una rete da 2 centimetri per cacciare uccelli: il tutto costruito nel terreno del 56enne di Boscoreale, che accanto al capannone aveva anche un deposito. Serviva per nascondere le gabbie coi volatili catturati ed una cartucciera con 87 cartucce (calibro 8-9-24 millimetri ‘Flobert’).

IL PROCESSO. Pasquale Matrone sta ora affrontando in abbreviato, dinanzi al Collegio della seconda sezione penale del Tribunale di Torre Annunziata, un processo per detenzione di arma illegale. La pubblica accusa ha chiesto la sua condanna a 2 anni di reclusione “senza pena sospesa anche per la gravità dei fatti contestati”.  

Foto di repertorio

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