Il bilancio è, dal principio, il grande problema dell’amministrazione Balzano, costretta a ricorrere al piano pluriennale di rientro per far fronte alla situazione debitoria. E l’ex consigliere comunale, Luigi Buffone, ad ormai un anno circa dalla fuoriuscita dal civico consesso, calca ancora la mano sulla questione. “Il percorso seguito dall’amministrazione comunale di Boscoreale – adduce Buffone - rasenta ormai l’ipocrisia, in quanto si continua a nascondere ai cittadini che il Comune è comunque, praticamente e nei fatti, al dissesto”. Ormai tiratosi fuori, la critica di Buffone è divenuta sempre più esplicita e l’attacco agli amministratori più veemente. “Chi sta governando Boscoreale, decidendo nei mesi scorsi, di adottare un piano pluriennale di rientro, il pre-dissesto, - accusa l’ex consigliere - ha ingessato per un decennio le aspettative dei cittadini, senza alcun confronto o coinvolgimento delle rappresentanze delle realtà produttive, sociali, culturali, scolastiche, religiose della città. Decisione assunta da pochi, nel chiuso del Palazzo, alle spalle dei cittadini che per 10 anni avranno più tributi e meno servizi!”.

Grande rimpianto di Buffone è l’accantonamento del bilancio partecipativo, progetto di relazione tra cittadinanza e amministrazione da lui fortemente voluto, attuato per un solo anno e, poi, relegato nel dimenticatoio. “Eppure – prosegue - in qualche cassetto del Comune giace ancora il regolamento del famoso bilancio partecipativo! Strumento essenziale, approvato all’unanimità dal consiglio comunale, per dare valore al ruolo della cittadinanza attiva!”.

E’ il momento, poi, delle domande e delle riflessioni. “Il Collegio dei revisori dei conti, sui bilanci di previsione 2016 e del 2017, piano di rientro pluriennale, così come lo stesso commissario ad acta sul consuntivo 2016, - aggiunge Buffone - hanno rilevato e rilevano criticità che toccano la riorganizzazione della macchina comunale, della gestione contabile di Ambiente Reale, nonché del patrimonio immobiliare dell’Ente. La politica, - si chiede - oltre le scelte tecniche e ragionieristiche, dov’è? Come ha esercitato il suo ruolo di indirizzo sulla questione? Quali misure strutturali questa amministrazione ha adottato in quattro anni di attività, in merito ad una drammatica situazione debitoria, indubbiamente ereditata dal passato e che appariva evidente fin dal primo momento?”.

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