A rischio decadenza i consiglieri comunali di opposizione Gaetano Crifò e Gennaro Langella. Contestato il mancato pagamento di alcuni di tributi locali, accertato nel corso dell’attività di recupero dei crediti non pagati. Ne è conseguita la convocazione, in via urgente, di questo consiglio monotematico. Crifò e Langella hanno, ora, a disposizione “dieci giorni di tempo per formulare osservazioni o per eliminare le cause di incompatibilità”, così come previsto dalla legge. Il consiglio comunale sarà, poi, nuovamente chiamato a verificare. Nel caso in cui i tributi risultassero ancora non pagati, il civico consesso formulerà un ulteriore invito ai consiglieri, che correrebbero il rischio di decadere dalla carica. L’ex sindaco Langella ha, tuttavia, già provveduto a pagare tutto il dovuto, come dimostra una nota protocollata pubblicata sul proprio profilo Facebook, nella quale risulta essere in regola con il pagamento dei tributi locali di competenza degli anni 2014, 2015, 2016, 2017. Messe, poi, agli atti le cinque ricevute di cartella esattoriale del consigliere Langella (ognuna delle quali del valore di circa 8 euro) e quella di Crifò (di 210 euro).

MONTA LA POLEMICA. L’occasione è stata propizia per scaldare gli animi della politica. I due “accusati” hanno esposto, per primi, le proprie ragioni. Una volta terminato il proprio intervento, hanno entrambi lasciato il consesso, senza ascoltare la replica di Balzano. “Se non sono nelle condizioni di pagare, non sono un truffatore né un evasore – si è difeso Gaetano Crifò - Il consiglio comunale deve vigilare affinché i soldi dei contribuenti vengano ben adoperati”. “Sono estremamente rammaricato per il modo in cui è stata gestita la questione. – ha commentato l’ex sindaco Langella - Dietro tutto questo macello, c’è un attacco nei nostri confronti. Voglio ringraziare due assessori e due o tre consiglieri di maggioranza, che mi hanno mostrato solidarietà. Stavo valutando l’idea di lasciare la politica, ma ho cambiato idea perché l’idea di lasciare la politica in mano persone del genere è aberrante. Non so come, non so dove, ma mi ricandiderò contro questo vergognoso modo di fare”.

LA REPLICA DI BALZANO. Andati via i due contestati, il sindaco ha espresso la propria versione. “Il nostro agire è iniziato dai pignoramenti segnalati da Equitalia, arrivati a fine 2016. – ha incalzato Balzano - Gli atti di pignoramento parlano di cifre molto alte. Non siamo nemici di nessuno e portiamo avanti quello che dice la legge, né tantomeno stiamo facendo campagna elettorale. Ai consiglieri, comunque, abbiamo dato modo di mettere a posto la situazione, secondo i dieci giorni previsti dalla legge. Se, entro questi termini, ci dimostrano che tutto è a posto, continueranno a fare i consiglieri”.Tra gli altri, poi, anche Giacomo Tafuro ha parlato di “ritorsione politica” e ha annunciato la propria candidatura a sindaco.

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