“Positivi al covid, ma l’Asl si è dimenticata di mio padre”.
E’ l’appello di un cittadino di Boscoreale, in ansia per le condizioni di salute di suo padre, positivo al coronavirus. Cinque persone costrette in casa da circa 18 giorni e che hanno visto l’inferno e temuto il peggio per le sorti dell’uomo. “Ora è in lenta ripresa ma ce la siamo vista brutta”, ha spiegato il figlio, ancora scosso da quanto accaduto.
Tutto è iniziato circa 3 settimane fa quando l’uomo ha iniziato ad avere i primi sintomi riconducibili al covid. Subito scatta l’isolamento da parte di tutti. Non solo il capofamiglia ma anche le altre 4 persone che vivono con lui. “Dopo 5 giorni dai sintomi – ha spiegato il figlio - riusciamo a fare il tampone presso un privato, il Cmo di Torre Annunziata. Mio padre risulta positivo mentre noi continuiamo l’isolamento”.
La situazione però peggiora a vista d’occhio: “Due giorni dopo aver ricevuto il risultato, mio padre ha una crisi respiratoria. Chiamo il 118 che dice che non può intervenire perché non ci sono ambulanze e ci facciamo portare un saturimetro per controllarlo. Mio padre peggiora sempre di più e gli attacchiamo l'ossigeno in casa. All’ennesima crisi respiratoria con saturazione a 83 (da protocollo nazionale da 90 in giù e previsto il ricovero, ndr), chiamiamo l'ambulanza alle 19 e arriva alle 11 del giorno dopo. Hanno prescritto la cura da casa, sostenendo che non ci sono posti per il ricovero”.
Un altro problema è sorto quando il medico di base della famiglia ha provato a contattare l’Asl per innescare la procedura relativa al nuovo tampone da sottoporre al padre del ragazzo. “Il 5 novembre – ha spiegato il ragazzo - ci ha chiamato la Croce Rossa di Ercolano per avvisarci che nella giornata successiva sarebbero venuti per effettuare il secondo tampone. Non si è presentato nessuno. Anzi il mio dottore scopre che hanno dichiarato che il numero di cellulare non è corretto ma invece noi abbiamo risposto”.
Il risultato è che ora, a distanza di quasi 20 giorni ci ritroviamo chiusi in casa e il tampone a mio padre ancora deve essere fatto. Voglio la verità, la mia storia non è tra le più tragiche ma fa capire in che situazione si trova un cittadino positivo”.
“Positivi al covid, ma l’Asl si è dimenticata di mio padre”.
E’ l’appello di un cittadino di Boscoreale, in ansia per le condizioni di salute di suo padre, positivo al coronavirus. Cinque persone costrette in casa da circa 18 giorni e che hanno visto l’i...
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