Un’occasione perduta? Sarà il tempo a dirlo. Antonio Diplomatico getta la spugna e di fatto dice “no” ad una sua ricandidatura alla guida di Boscoreale. Il primo cittadino rompe gli indugi e considera di fatto chiusa la sua esperienza alla guida del comune vesuviano. Anzi lancia anche la volata, elettorale, al suo attuale vice Francesco Faraone: “Non sarà solo un’aspirante ma anche colui che sarà eletto, perché i nostri cittadini capiscono il valore reale delle cose messe in campo in questi 5 anni. Sono state appianate situazioni pendenti da tempo, penso al bilancio dell’Ente con il piano di rientro dal dissesto o al recupero della società Ambiente Reale, destinata fino a qualche anno fa al fallimento” – dice Diplomatico.

Troppi due mandati alla guida del Comune di Boscoreale? La storia dice proprio di si, considerando che da quando è entrata in vigore la legge elettorale che permette l’elezione diretta dei sindaci il Comune di Boscoreale ha avuto un solo sindaco che ha concluso la prima consiliatura, ovvero Giuseppe Balzano che potrebbe essere affiancato in questa ‘speciale’ classifica dallo stesso Antonio Diplomatico, poi tutte esperienze amministrative interrotte prima del tempo: nell'ordine Salvatore Langella (sfiduciato dopo due anni di amministrazione), Vincenzo Balzano (consiliatura interrotta per lo scioglimento del consiglio comunale), Giuseppe Sergianni (prematuramente scomparso), Vincenzo Cavaliere (consiliatura interrotta per lo scioglimento del consiglio comunale) e Gennaro Langella (sfiduciato prima della scadenza). 

Diplomatico nel frattempo elenca le opere realizzate “come le recenti assunzioni, la riqualificazione della scuola Cangemi, il ripristino ed il funzionamento dello stadio comunale Pozzo, la riapertura dei due parchi cittadini e della biblioteca di piazza Vargas, l’acquisizione dei beni confiscati, i lavori per la videosorveglianza che si stanno concludendo e il parcheggio di piazza Pace che tra poco diventerà finalmente realtà dopo venti anni di attesa. Tutto grazie alla caparbietà che abbiamo avuto nel saper portare avanti i progetti intrapresi”.

Manifesta di fatto anche la sua stanchezza: “Ora servono rinnovate energie per intraprendere sfide ancora più avvincenti e ambiziose, capaci di proseguire nel solco tracciato dall’amministrazione che ho avuto l’onore di rappresentare”, ma predica continuità “per riuscire a concretizzare tutti i progetti, fondi e finanziamenti che abbiamo incassato, nonostante le enormi difficoltà avute, dal disastroso bilancio ereditato alla crisi pandemica. Solamente chi si è dedicato tutti i giorni al recupero e al rinnovamento del paese può evitare che tutto il lavoro di questi 5 anni venga sprecato, come fatto in passato”.

Dice “con orgoglio posso dire di aver posto una pietra miliare nello sviluppo del paese (questo saranno i cittadini e il tempo a dircelo, ndr) che era bloccato da decenni e, farei un passo di lato per mantenere l'unità politica, solo per chi ha seguito con attenzione e capacità tutto ciò che dovrà essere messo a frutto nei prossimi anni. Parlo del mio vice Francesco Faraone che ha la delega ai fondi del PNRR, di cui abbiamo intercettato oltre 50 milioni di euro, che rappresentano concretamente la speranza di migliorare i nostri territori. Non possiamo perdere questo treno”.

Infine, sulla compagine: “Cinque anni fa ho accettato di essere a capo di una coalizione di larghe intese, con nove liste civiche che rappresentavano quasi l’intero arco politico, e credo – ha concluso il capo dell’amministrazione – si debba continuare in questa direzione”.

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