BOSCOREALE. Sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in un altro Comune, viene sorpreso per diverse volte all'isolato 25 del Piano Napoli, dove il 27 maggio scorso era stato arrestato per spaccio insieme ad altre 24 persone, 6 delle quali minorenni. E' così tornato ai domiciliari Davide Donnarumma, 49 anni, fratello di due pentiti del rione delle "palazzine", dove il traffico di droga lo gestisce il clan Aquino-Annunziata.

I carabinieri della stazione di Boscoreale, guidati dal luogotenente Massimo Serra, avevano notato la sua presenza in città: il segno che Donnarumma, già condannato in primo grado a 10 anni di reclusione nel maxi-processo ai "signori della droga" del Piano Napoli (300, nel 2012, gli anni di carcere distribuiti in toto a 34 imputati) fosse tornato in zona. Visti i suoi precedenti penali, le forze dell'ordine hanno effettuato più controlli, scoprendo che da tempo Donnarumma non rispettava l'obbligo di presentazione alla pg.

Dunque, ieri mattina, i carabinieri gli hanno notificato un ordine di aggravio della misura cautelare, consegnandogli l'ordinanza di arresto nella sua vecchia abitazione dell'isolato 25: uno dei quattro palazzoni trasformati in piazza di spaccio di droga H24 e smantellata nell'ultimo anno dal blitz di maggio "Clean 2" (qui il link al video). Proprio in quella circostanza Davide Donnarumma fu sottoposto al divieto di dimora in Campania. Il 49enne è per questo sotto processo, al via a dicembre.

La famiglia Donnarumma è “spaccata” dalle collaborazioni di giustizia. C'è chi come il fratello di Davide, Giovanni, o la sorella Antonietta, ha deciso di pentirsi e di raccontare tutto il “marcio” che si nasconde dietro lo spaccio di droga al Piano Napoli. Davide Donnarumma, tornato ieri ai domiciliari, invece no. Evidentemente, lui continua a "battere" altre strade.

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