27-01. Data che deve rimanere impressa, fissata nel cuore e nella mente di ogni uomo. Per non dimenticare. Per alimentare il fuoco dell’indignazione e la luce del ricordo. Sulle note dell’emozionante  colonna sonora del film “Schindler’s list”, i ragazzi della scuola media del “Cangemi” di Boscoreale, coordinate dalla professoresse Amato e Carbone, in processione, hanno composto nel giardino d’ingresso, illuminandola con piccoli ceri rossi, la data memoriale. Scena suggestiva, a cui tutti i presenti hanno assistito con il fiato sospeso, colpiti dalla particolare atmosfera che il contrasto tra il buio della notte, la luce dei ceri, la musica commovente e il religioso silenzio hanno generato.

Ultimo atto, questo, di un pomeriggio denso di contenuti che ha avuto, come ricordato dal dirigente scolastico Rosa Vitale, l’obiettivo di “rileggere Auschwitz e il suo dramma”. Hanno contribuito a rendere pieno il momento di conoscenza, riflessione e condivisione i vari ospiti intervenuti in teatro, i canti intonati dai bimbi della scuola primaria, le musiche eseguite con il flauto, le loro poesie. Dapprima, il vaticanista Carmine Alboretti, con l’aiuto delle slide, ha commentato la visita di Papa Francesco ad Auschwitz, puntando l’attenzione sul discusso atteggiamento tenuto dal pontefice (silente e a capo chino) nel corso della visita al campo di concentramento, avvenuta in occasione dell’ultima GMG di Cracovia. Inoltre, il giornalista, spiegando la storia di padre Massimiliano Kolbe, francescano polacco e martire, che sacrificò la propria vita nel campo per salvare quella di un padre di famiglia, ha evidenziato che “non tutti hanno assistito alla Shoah senza muovere un dito”.

All’intervento di Alboretti, è seguito quello del collega de “Il Mattino”, Nico Pirozzi, che ha raccontato la storia di una famiglia ebrea napoletana, quella di Amedeo Procaccia. Con l’ausilio di immagini raccolte nel proprio percorso di ricerca, Pirozzi ha sviscerato le mille peripezie cui la famiglia fu sottoposta per via delle aberranti concezioni sugli ebrei che erano diffuse anche in Italia, testimoniando che il dramma dell’Olocausto è stato il dramma di tutti.

Antonio Izzo, un ex studente del “Cangemi”, ha, invece, condiviso la propria esperienza di visita al campo di concentramento di Auschwitz. “A parole non riesco ad esprimere quello che ho realmente provato trovandomi lì – ha detto – Quello che si legge sui libri di storia è totalmente diverso da quello che si percepisce stando sul posto. La mia sensibilità ne è stata arricchita”. Izzo ha, infine, recitato la poesia “Camminando ad Auschwitz” di Anna Vitiello. Prima del momento conclusivo dedicato all’accensione dei ceri, l’occasione è stata propizia per l’inaugurazione di una targa all’ingresso del plesso.

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