Condannato all'ergastolo. La Cassazione ha riavvolto il nastro. Dopo l'assoluzione a sorpresa in Appello, arriva la scure della Corte Suprema. Franco Casillo, 48 anni, soprannominato "'a vurzella" è stato condannato al carcere a vita per omicidio. La Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione del potente boss del traffico di droga di Boscoreale e ieri è arrivato il nuovo verdetto. Il narcotrafficante ha ricevuto la notizia della condanna da libero, essendo stato scarcerato un anno fa per l'epidemia. Ieri mattina, i giudici della Corte d'Assise d'Appello hanno deciso di confermare la sentenza che era arrivata in primo grado.

Casillo è accusato di un duplice omicidio avvenuto in un bar a Terzigno. Secondo la Dda il narcotrafficante avrebbe ucciso i fratelli Marco e Maurizio Manzo, affiliati al clan Ascione-Papale di Ercolano, attirandoli in una trappola. Il delitto risale al 10 febbraio 2007. Uno scambio di killer e favori tra i clan Gionta di Torre Annunziata e Birra-Iacomino di Ercolano, al quale avrebbe preso parte anche Casillo.

Tornato il processo in Corte d'Appello i giudici hanno ascoltato anche un nuovo testimone, che avrebbe incastrato il boss asserendo in aula che era stato coinvolto nell'agguato. Per questo duplice omicidio sono stati già condannati anche Pasquale Gionta, Giovanni Iapicca e Alfonso Agnello, nonché per il boss ercolanese Giovanni Birra e la sua spalla Stefano Zeno, e Michele Chierchia, altro alleato dei Gionta di Torre Annunziata. A dimostrazione del patto tra cosche per eliminare gli avversari. 

 


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