Boscoreale, l’associazione Stella Cometa lascia i locali de ‘La Stazione’
Occupata per mesi da un senza tetto che ha utilizzato l’acqua e la corrente
23-03-2015 | di Antonio Tortora
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“Dal mese di ottobre del 2014 una persona senzatetto ha occupato dei locali che sono stati in consegna a Stella Cometa dal 2009 al 2014”. Con queste parole si apre la e-mail con la quale l’Associazione Stella Cometa intende far conoscere alle istituzioni del Comune e della Prefettura la grave situazione di disagio che si sta perpetrando da ormai cinque mesi negli spazi una volta usati dall’associazione per attività musicali e di ludoteca.
Il clochard, conosciuto come “Giacinto”, si è ormai impossessato di una struttura che, fino a poco fa, l’associazione deteneva in comodato d’uso. In conseguenza dei numerosi atti vandalici che hanno colpito sia all’interno che all’esterno la medesima, alla quale alcuni balordi hanno addirittura tentato di dar fuoco, l’associazione ha deciso di non rinnovare il comodato d’uso.
Tuttavia, a partire dall’ottobre dello scorso anno, l’occupazione dei locali ad opera del senzatetto ha reso la situazione ancora più critica, specialmente dal punto di vista igienico. Nei pressi dei locali occupati, sono situati i bagni della stazione. Data la situazione, i membri di Stella Cometa sono stati costretti a lasciare sempre aperta la sezione maschile degli stessi. Essendo i bagni ancora in comodato d’uso dell’associazione, quest’ultima ha provveduto alla loro manutenzione, illuminazione e rifornimento idrico e, nell’ultimo periodo, ha effettuato interventi di riparazione all’impianto idrico. Da parte sua, il clochard si riscaldava nei locali attraverso l’utilizzo di un caldobagno e, nel momento in cui è stata staccata l’energia elettrica nelle stanze, ha espresso il proprio disappunto al presidente Vincenzo Martire nonché avanzato pretese improponibili dal punto di vista economico per l’associazione.
Pertanto, l’associazione Stella Cometa, constatata la criticità sempre crescente della situazione, ha chiesto al Comune e alla Prefettura il rimborso forfettario delle spese sostenute per provvedere alla situazione di disagio e, contestualmente, spera che gli stessi enti in questione prendano provvedimenti seri e definitivi per porre rimedio al disagio sociale di Giacinto.
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