Soffiano i venti della campagna elettorale a Boscoreale. Dopo i primi spifferi sulla rosa dei candidati alla successione di Balzano, è stato affisso, oggi, in città un manifesto-appello, rivolto ai cittadini, emblema di un nuovo cammino di partecipazione e cittadinanza attiva. Obiettivo: operare un "cortocircuito" per costruire “un’altra” Boscoreale. Firmatari dell’appello numerosi personaggi di spicco della politica boschese, dell’associazionismo e figure di professionisti affermati. Tra i nomi di rilievo, Luigi Buffone, già consigliere comunale dissidente dell’amministrazione Balzano, Bruno Cammarota con tutta l’associazione “Agorà-Acli”, già candidato sindaco alle amministrative del 2013, Sergio D’Alessio con l’associazione “Guernica” ed altri esponenti della vecchia Sel, Nicola Marano con l’associazione “Il Melograno”, più altri ex consiglieri o politici come Vito Feliciello e Vincenzo Marra. Forze che, seppur eterogenee sulla carta, sembrano aver trovato un punto d’incontro nell’ottica di una nuova concezione del rapporto tra istituzioni e cittadini.

“I tempi sono ormai maturi – si legge – affinché si guardi al futuro di Boscoreale attraverso una nuova concezione del rapporto tra istituzioni e cittadino. È tempo di avere consapevolezza che, con la partecipazione, miglioriamo noi e la società in cui viviamo, a partire da esperienze reali, con idee condivise e utili, con chi ha a cuore il bene comune”. Viene, poi, invocata, nel manifesto, a caratteri maiuscoli una svolta: “Non ci sono più alibi!”.

Il riferimento al “fare qualcosa insieme” come modo migliore per dialogare di Papa Francesco precede la vera e propria proposta per una nuova città. “Desideriamo costruire – spiegano i firmatari – attraverso la cultura del bello, l’innovazione, l’educazione al senso civico, una proposta strutturale necessaria ad una Boscoreale ‘contraria e moderna’”. E per adempiere a questi scopi, “necessitano forze ed individui che abbiano un’idea ‘sana’ della partecipazione e del concetto di bene comune”. Cultura, lavoro e scuola saranno i punti cardine nei quali si declinerà la proposta per una nuova Boscoreale, una città “solidale e partecipata”.

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