Ritorna d’attualità, a Boscoreale, la questione della festa di Santa Maria Salome. I consiglieri di minoranza avevano, infatti, all’indomani della lettera aperta di don Alessandro Valentino che denunciava i fatti avvenuti nei giorni precedenti alla festa in conseguenza dei quali non si svolse il programma civile, richiesto, mediante nota protocollata, un consiglio comunale nel quale si trattasse della questione. L’adunanza del civico consesso, riunitasi stamane per il “question time”, tuttavia, era priva (incredibilmente!) sia della maggior parte dei consiglieri di minoranza, richiedenti la riunione consiliare, sia del primo cittadino Giuseppe Balzano, assente ufficialmente per malattia.

“Il documento di don Alessandro è stato un esempio di qualità, che evidenzia la statura della persona – ha spiegato Gaetano Crifò, unico dell’opposizione presente, all’intera assise - Il parroco ha avuto il coraggio di dire alcune cose scomode. Noi dell’opposizione e mi dispiace tantissimo che i miei colleghi non siano presenti abbiamo interpretato il suo intervento come una denuncia della circostanza che, di fatto, Boscoreale è in mano alla camorra. Balzano, in questa vicenda, ha messo la ciliegina sulla torta, è stato debole di fronte ad un problema serio. Il mancato svolgimento della festa civile – ha concluso – ha rappresentato un danno per i cittadini, vista la grande tradizione della festa”.

Il sindaco, come già detto, non ha presenziato (o voluto presenziare) la riunione consiliare. Al suo posto, il vicesindaco Angelo Costabile. “Per senso di responsabilità, - ha risposto Costabile - nel rispetto della minoranza proponente della domanda di attualità, sono presente oggi in sostituzione del sindaco in malattia. Non essendo l'assessore di competenza, non sono a conoscenza dei fatti accaduti nella notte precedente ai festeggiamenti civili. Tuttavia, sugli stessi deve essere fatta chiarezza sugli stessi e mi sono impegnato personalmente, insieme all'amministrazione, affinché potesse essere definito un comunicato congiunto tra il Sindaco e il parroco e potessero essere svolti festeggiamenti civili e religioni con regolarità nella settimana successiva. Le azioni intraprese – ha concluso - dimostrano che la città è libera di celebrare le sue feste”.

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