Architetto, insegnante di Urbanistica alla Federico II e appassionato di grastonomia. Paolo Persico ricorda Fabrizio Mangoni,  professore illuminato che contribuì allo sviluppo di Boscoreale. "In questi giorni molti stanno ricordando episodi divertenti o emblematici del rapporto umano, culturale o professionale con Fabrizio Mangoni, professore di urbanistica e raffinato studioso capace di ricostruire la nostra identità attraverso la narrazione del cibo. Fu il primo progettista di musei virtuali nella nostra realtà, un intellettuale capace di unire competenza e militanza democratica e progressista".

"Ci siamo conosciuti nella grande realtà politica e umana del partito comunista di Napoli vivendo anche i momenti difficili dell'89 e della crisi di quella comunità senza smarrire le ragioni di un impegno. Per questo fu motivo di grande orgoglio la sua disponibilità a dare una mano nell'esperienza di governo di Boscoreale che si avviò nel 2002, nel contesto di una drammatica sconfitta nazionale e dell'avvio dell'esperienza di guida della Regione con Bassolino".

"Mi trovavo insieme agli uffici preposti a misurarmi da Assessore comunale con il tema del programma europeo per la valorizzazione dei beni culturali, tavolo di concertazione dei comuni della fascia vesuviana finanziamento credo 25 milioni di euro. Il cuore del ragionamento era sempre relativo alla valorizzazione degli scavi di villa regina e al completamento delle opere infrastrutturali avviate con la 219. Dopo un giro per il territorio ci recammo con lui e Peppe Amitrano - all'epoca responsabile 219 e fondi europei - sulla torre di Viale le corbusier dove vi sono gli uffici del comune e ci offri,in mezz'ora,una indimenticabile lezione di urbanistica, di connessioni culturali, di visione dello sviluppo".

"Suggerì di integrare il nascente Museo del parco nazionale del vesuvio ipotizzato nel centro culturale con una sezione multimediale dedicata alla vita quotidiana di Pompei con particolare riferimento al cibo,di sviluppare la connessione con villa dei misteri e l'area degli scavi valorizzando  le aree verdi intatte  e mitigando le strutture abusive o improprie cresciute attraverso un percorso di inclusione, di fare della "Passeggiata archeologica" -la strada più bella del mondo e di creare un rapporto con Di Lello rispetto al suo programma di  riduzione del rischio vulcanico".

Ecco alcuni obiettivi realizzati:
-Il museo del parco nazionale del Vesuvio  utilizzando il fondo europeo di mezzo milione di euro non solo per realizzare la parte multimediale , ma per risolvere problemi strutturali a partire dall'accesso disabili
-Il progetto pilota per ridurre il peso abitativo della 219 bloccato poi dalle vicende amministrative comunali e regionali
-Le schede nel grande progetto pompei per la connessione con Villa dei Misteri  partire dalla ripresa della passeggiata archeologica
-Altri progetti e visioni sono ancora sulla carta come il miglioramento dell'accesso a villa regina riordinando gli edifici ex iacp o un collegamento tra i due musei attraverso un cupola trasparente o un parco tematico sulla storia dei giardini.

"In oltre 20 anni da allora ha sempre seguito l'evolversi dei percorsi politici e amministrativi e dato sempre una mano. Con emozione ricordo la sua presenza sorridente e ironica all'inaugurazione del nuovo museo del parco malgrado l'avanzare  della malattia e -nel mio animo- la gioia di aver contribuito a far sì che la sua idea e il suo progetto  diventassero realtà. Ho cercato di raccontare un piccolo pezzo del tuo lavoro, solo per l'area vesuviana e la fascia costiera ci sono tanti altri spunti e materiali.. Sono sicuro che le istituzioni di napoli e della campania, l'università e l'Inu lo farà in modo adeguato. Credo sia un dovere costruire un appuntamento anche nell'area vesuviana raccordando i comuni, il parco nazionale e la fondazione cives".

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