Boscoreale. E' considerato dagli inquirenti tra i soggetti più pericolosi del Vesuviano e figura apicale del "sistema" Piano Napoli di via Passanti. Ma ieri è stato assolto dal giudice. Si tratta di Mario Padovani, il 40enne fratello dell'ex "signore della droga" Carlo, ora in carcere a scontare pene complessive a 16 anni per lo spaccio gestito in famiglia, con il "placet" del clan Aquino-Annunziata, all'interno del rione di edilizia popolare boschese.

Con suo fratello ormai in galera, Mario Padovani, già condannato a 10 anni per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, secondo gli investigatori era il nuovo capopiazza dell'isolato 28. Anche per il suo curriculum criminale il tribunale di Napoli, nel 2009, gli applicò la misura della sorveglianza per 4 anni.

L'ARRESTO. Sorveglianza speciale elusa il 20 Aprile 2016. Mario Padovani, quel giorno, è sorpreso dai carabinieri della stazione di Boscoreale a "colloquio" con un noto pregiudicato della "Scampia del Vesuviano". Colto in flagranza, arrestato e poi processato per direttissima. I carabinieri, in precedenza, lo avevano fermato altre sette volte. Sempre in compagnia di pregiudicati. In una circostanza, presso la sua abitazione all'isolato 28, venne anche scoperto un presunto summit di camorra con affiliati alla famiglia Esposito di Casalnuovo. Summit - la tesi accusatoria - organizzato per scrivere i nuovi equilibri del "business" droga al Piano Napoli.

IL PROCESSO. Il pm, al capopiazza, contestava la violazione ripetuta degli obblighi. Per l'accusa neppure le prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale avevano fermato Mario Padovani dal frequentare pregiudicati, ponendo in essere riunioni operative per affari illeciti, quasi a "sfidare" le forze dell’ordine. Scarcerato solo nel novembre 2015, ieri il 40enne in tribunale ha scelto la difesa in abbreviato.

Il pm della Procura di Torre Annunziata aveva chiesto per il recidivo Mario Padovani - assistito dall'avvocato Gennaro De Gennaro -  la condanna ad un anno e mezzo di reclusione. "Vive in un rione ad alta densità criminale, dove è più facile incontrare soggetti con precedenti che in libertà. Dovrebbe stare sempre ai domiciliari. Anche sul ballatoio di casa, infatti, Mario Padovani potrebbe incorrere in soggetti pericolosi", la tesi in sintesi sostenuta dalla difesa. La teoria ha convinto il giudice, che a sorpresa ha assolto il nuovo presunto capopiazza per "non aver commesso il fatto". Assoluzione frutto inoltre della mancanza di un'attuale valutazione sulle sue condizioni di pericolosità.  

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