Quel cappello era il suo vezzo, ma anche il suo "segno di riconoscimento". Mario De Martino o meglio “Mario Lamiem”, così lo conoscevano tutti a Boscoreale e non solo, era più che un imprenditore, un vero amante della sua terra. Non è una frase di circostanza, di quelle che si scrivono per ricordare una persona che non c'è più, per Mario la sua terra era la pietra lavica, le sue radici, il suo paese. E di quella pietra lavica ne aveva fatto un'arte accostandola di volta in volta alla ceramica, allo smalto, al corallo, all'oro per esaltarne la bellezza, la magnificenza, per rinsaldare sempre di più il rapporto che aveva con il territorio vesuviano.

Mario Lamiem, così ci piace ricordarlo, ha rappresentato in tutti questi anni una delle azioni di marketing territoriale, o per meglio dire di amore per il proprio territorio più riuscite ed apprezzate. Sfido chiunque a non essersi mai imbattuto in una statua in pietra lavica posizionata qua e là in qualche comune del vesuviano, a non aver intercettato su qualche scrivania elementi di arredo personalizzati in pietra lavica e tanto tanto altro ancora. Esempi di bellezza e di attaccamento alla sua terra. 

Nel corso degli anni non aveva mai fatto mancare la sua presenza e il suo supporto alle innumerevoli iniziative di carattere turistico, culturale e artistico che si sono svolte nel comprensorio vesuviano.

Amante della musica, da giovane aveva fatto parte di alcuni gruppi musicali del vesuviano, ma la passione per la sua terra l’aveva portato anche ad impegnarsi attivamente in politica. Passione politica e imprenditoriale trasmessa anche ai suoi figli.

 

La redazione de “Lo Strillone” si associa al dolore che ha colpito la famiglia De Martino per la scomparsa del caro Mario.

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