BOSCOREALE. A processo cambia il giudice, ma le prove già acquisite in aula contro i 127 “fannulloni” del Comune sono salve. Continua senza soste la corsa contro il rischio prescrizione, che salverebbe in tribunale quasi tutti i dipendenti pubblici in servizio al municipio di piazza Pace e in altre quattro sedi distaccate: 127 su un totale di 170, quasi tutti beccati nel 2011 a “badgiare” per i colleghi assenti. A scrivere la sentenza, qualora si arrivasse mai alla fine del maxi-processo (i reati contestati si prescrivono in sette anni e mezzo), non sarà più il giudice monocratico di Torre Annunziata, Paola Cervo. Ma i difensori dei 127 imputati, accusati a vario titolo di falsa attestazione di presenza e truffa ai danni dello Stato, hanno “salvato” il dibattimento in corso, consentendo al nuovo giudice di utilizzare le testimonianze già agli atti. Il Comune di Boscoreale si è costituito parte civile anche per danno all'immagine. I dipendenti “infedeli” rischiano l’esborso di un grosso risarcimento.

L’INCHIESTA. Il sistema, secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Boscoreale, era perfetto: ogni dipendente marcava il cartellino per almeno 4-5 colleghi. In alcuni casi addirittura 9. Tutto filò liscio fino al mese di settembre 2010, quando un esposto in Procura dell’allora dirigente degli Affari Generali del Comune fece scattare il blitz denominato “Caos”. I militari piazzarono per quattro mesi, da gennaio ad aprile 2011, due videocamere per controllare gli ingressi e le uscite dal Comune. La prima all’esterno della sede principale, in piazza Pace. L’altra nel plesso che ospita gli uffici pubblici in via Settetermini. Indagine poi chiusa da file video raccolti in 500 dvd.

LA RIBALTA MEDIATICA. Il processo “anti-fannulloni”, a rischio prescrizione, ha vissuto un’incredibile eco mediatica. Il 16 febbraio scorso, a “scomodarsi” fino a piazza Pace, sono state addirittura le telecamere di "Quinta Colonna", noto programma tv di Rete 4. Durante la diretta Gennaro Langella, sindaco di Boscoreale all’epoca del blitz al Comune, ha provato a difendere l’immagine della città: “I veri assenteisti sono otto, il resto degli imputati ha solo commesso dei ritardi. E’ un malcostume uguale a quello degli altri. E’ intollerabile essere etichettati come assenteisti”.

Dello stesso avviso anche l’attuale primo cittadino, Giuseppe Balzano: “Siamo fieri di essere boschesi – il suo commento in onda quattro giorni fa in tv - . Da quando sono il sindaco tutti i dipendenti hanno sempre dato il massimo. Solo otto persone vivono una situazione problematica in tribunale. Per gli altri, sarà la magistratura a valutare se riterrà un minuto e mezzo di ritardo condannabile”.

foto repertorio


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