Boscoreale. L’ottava sezione del Tribunale del Riesame di Napoli ha rimesso in libertà Pasquale Matrone, il 56enne ‘bracconiere’ di via Passanti Flocco, arrestato a inizio novembre dai carabinieri di Torre Annunziata perchè dietro pale e picconi nascondeva 2 fucili artigianali, una carabina ad aria compressa calibro 4,5 ed una canna rudimentale di 70 centimetri, ricavata da un comunissimo tubo dell’acqua. Armi ‘fai da te’, senza matricola e fatte in casa, per cacciare uccelli e specie protette.

Matrone, dopo la convalida dell’arresto in direttissima, era finito ai domiciliari. Per i giudici infatti c’era il rischio che l’uomo potesse reiterare il reato. Pericolo caduto dinanzi al Riesame. Il 56enne, difeso dagli avvocati Guido Sciacca e Gennaro De Gennaro, è così tornato libero in attesa di processo al Tribunale di Torre Annunziata con rito abbreviato.

LA DENUNCIA. Ad inguaiare il ‘bracconiere’ era stata la segnalazione fatta ai militari del nucleo radiomobile dall’ANUU, l’associazione di vigilanza no-profit dei ‘migratoristi d’Italia’. I volontari avevano chiesto ai carabinieri di far luce su una sospetta struttura in ferro, lunga 40 metri, alta quasi 9 e dotata di una rete da 2 centimetri per cacciare uccelli: il tutto costruito nel terreno di Matrone, che accanto al capannone aveva anche un deposito. Serviva per nascondere le gabbie coi volatili catturati ed una cartucciera con 87 cartucce (calibro 8-9-24 millimetri Flobert).

Foto archivio 

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