Colpo di scena, dopo tre mesi dall’arresto ritorna in libertà Mario Padovani. Revocata ogni misura cautelare ed il pluripregiudicato di Boscoreale ha così potuto lasciare il carcere di Poggioreale, tornando in libertà. Secondo il Gip del Tribunale di Torre Annunziata sono caduti i gravi indizi di colpevolezza per i gravi reati che gli venivano contestati. 

Accolta la tesi del suo difensore, l’Avvocato Gennaro De Gennaro che è riuscito a dimostrare che il suo assistito non aveva commesso alcuna rapina né poteva ritenersi responsabile del ferimento del titolare di un noleggio auto di Torre del Greco. 

Mario Padovani era stato arrestato tre mesi fa a seguito di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ritenuto responsabile di una rapina aggravata ai danni di tre persone e del ferimento con arma da fuoco di una delle vittime, avendo il rapinatore esploso colpi d’arma da fuoco ai danni dell’uomo, anch’esso detenuto in semilibertà, che aveva inseguito i due rapinatori dopo lo “scippo” che aveva subito. Quello che poteva sembrare in apparenza un regolamento di conti della criminalità vesuviana era stato denunciato come rapina aggravata. 

 

Il ferimento era avvenuto in via Sant’Antonio a Torre del Greco, il 9 luglio 2022, alle 18:00 di sera. La vittima trasportata  al pronto soccorso a seguito del ferimento  aveva descritto nell'immediatezza i tratti somatici del responsabile mentre le due donne avevano individuato il Padovani Mario, riconoscendolo in foto. Le indagini affidate al commissariato di PS di Torre del Greco avevano portato all’individuazione di Mario Padovani, quale responsabile della rapina culminata nel sangue, atteso che risultava a bordo dell’autovettura che era stata segnalata dalle vittime ed individuato quale autore della rapina e riconosciuto in foto. Tramite la chat di WhatsApp intercorsa tra il figlio ed il Padovani Mario gli inquirenti avevano riscontrato che quel giorno l’auto fosse nella disponibilità del pluripregiudicato. La difesa del Padovani Mario tramite indagini difensive è riuscita a capovolgere la dinamica fattuale e quell’uomo che veniva ingiustamente accusato, univocamente ed in maniera convergente, dalla polizia giudiziaria, dai testimoni presenti ai fatti e dalle vittime, quale autore di un vile gesto, ovvero di una rapina sfociata nel ferimento ad una gamba della povera vittima è risultato estraneo ai fatti.

 

Il cognome "famoso" nell'ambito del crimine, essendo appartenente alla storica famiglia Padovani ovvero narcotrafficanti di Boscoreale, la sua biografia penale, lo stabile inserimento in attività criminali avevano fuorviato gli investigatori.

Decisive le prove fornite dal suo avvocato e dai consulenti della difesa che hanno lavorato su foto ed immagini dei luoghi nonché su files di conversazioni tramite chat ovvero su elementi investigativi decisivi, che hanno portato alla neutralizzazione di quanto sostenuto dagli inquirenti. 

La difesa ha dimostrato che non si era verificata alcuna rapina e che i plurimi testimoni che accusavano Mario Padovani non erano attendibili, facendo cadere l’intero castello accusatorio. Né il pluripregiudicato di Boscoreale risultava essere l’autore del ferimento con colpi d’arma da fuoco, dimostrando che il litigio era dovuto ad altri futili motivi ovvero uno strascico di una vicenda originata in un ristorante della zona che riguardava altre persone e che il Padovani risultava estraneo al ferimento ed alla rapina fornendo prove che smentivano la tesi accusatoria.  

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