“Per non dimenticare”. Non è stato solo il titolo dell’iniziativa organizzata giovedì pomeriggio, presso il teatro Minerva di Boscoreale, dall’istituto comprensivo 2° Dati, bensì ha rappresentato lo spirito con il quale la medesima si è tenuta al fine di commemorare l’immane tragedia della Shoah. Con un testimone d’eccellenza, Tullio Foà, esponente della comunità ebraica napoletana, che ha vissuto sulla propria pelle l’applicazione delle leggi razziali, emanate in Italia nel 1938.

Grandi protagonisti del pomeriggio sono stati, ovviamente, i ragazzi, sia quelli delle elementari che delle scuole medie. In particolare, la manifestazione ha visto la partecipazione di tre classi quinte della scuola primaria, mentre la scuola secondaria ha presenziato con l’intero corso G, le classi III A, III C e I H. La deposizione di candeline sulla stella di Davide, il celeberrimo canto ebraico “Gam gam”, la presentazione e la riflessione sui “Sette Giusti” per Israele hanno preceduto gli interventi degli ospiti. A prendere la parola, dapprima, la preside Pasqualina Del Sorbo. “La memoria è un valore unico che distingue gli uomini da tutti gli altri esseri. – ha affermato – Custodirla significa evitare di ripetere errori per costruire un futuro migliore”. A seguire, gli interventi del sindaco Giuseppe Balzano, che si è soffermato sul valore della memoria per l’intera società civile, e del giornalista Antonio Tortora, che ha ripercorso storicamente le vicende della Shoah e dell’emanazione delle leggi razziali in Italia.

È stata, poi, la volta di Tullio Foà, l’ospite d’onore, che, rispondendo anche alle domande formulategli dai ragazzi, ha raccontato la storia propria e quella della sua famiglia. La collocazione in classi separate rispetto agli altri bambini in quanto ebreo, il licenziamento del padre direttore di banca quale primo effetto delle leggi razziali, la reazione napoletana all’occupazione nazista sono stati gli elementi caratterizzanti il racconto, che hanno emozionato e tenuto con il fiato sospeso gli spettatori del teatro.

Al termine della toccante storia di Foà, ancora in scena i ragazzi che, accompagnati da un soave sottofondo musicale, hanno recitato in francese la poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi, così come “Scarpette rosse” sulle note di Morricone. Chiusura, poi, con la presentazione del campo di Terezin e un momento corale per una manifestazione che ha toccato, in pieno, le corde del cuore di chi vi ha assistito.


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