Dopo le dimissioni del sindaco Balzano, ecco quelle dell’assessore Antonio Di Somma. Prosegue, dunque, imperterrito il tourbillon delle cariche istituzionali in quel di Boscoreale a quasi un mese dal voto. Alle dimissioni “politiche” del primo cittadino fanno seguito quelle del giovane politico, originate proprio da una dura presa di posizione di Balzano.

IL DECRETO. Già con decreto datato 24 aprile, il sindaco dimissionario aveva disposto la revoca delle deleghe conferite all’assessore Di Somma, accusato di aver “negli ultimi tempi, con dichiarazioni pubbliche, chiaramente manifestato un atteggiamento che contraddice lo spirito di condivisione e solidarietà che deve legare gli assessori al sindaco e mina la necessaria fiducia che deve contraddistinguere il rapporto tra il sindaco e gli assessori che egli nomina per porre in essere con spirito di comunanza il progetto”. La decisione del sindaco sarebbe stata, nell’immediato, determinata da una sorta di conflitto di attribuzione risalente a lunedì 23, giorno nel quale era prevista una conferenza di servizi per valutare la viabilità di via Promiscua, arteria di confine tra Boscoreale e Boscotrecase. Il sindaco avrebbe delegato il fido consigliere comunale Ernesto Fiore a presenziare alla riunione sebbene, alla medesima, avrebbe dovuto partecipare, in virtù della competenza assessoriale sulla polizia locale, lo stesso Di Somma. Quest’ultimo sarebbe venuto a conoscenza dell’incontro solamente la mattina stessa tramite comunicazione telefonica di un assessore del comune di Boscotrecase. Una volta giunto sul posto, vi sarebbe stato uno scontro verbale con lo stesso consigliere Fiore. In ogni caso, con il decreto predetto, non veniva revocata la carica di assessore, seppur Di Somma venisse privato, di fatto, di gran parte delle deleghe a lui affidate (cimitero, trasporto scolastico, politiche agricole, servizi demografici, trasparenza, periferie, polizia locale).

LE DIMISSIONI. In base ai suddetti fatti, ecco il passo indietro di Di Somma che motiva, con le parole seguenti, nell’atto di dimissioni, la propria decisione. “Le motivazioni di revoca delle deleghe – scrive – espresse nel decreto sembrano futili poiché, se un sindaco non nutre più la fiducia necessaria nel proprio assessore, dovrebbe revocargli l’incarico, non solo le deleghe”. Ed ancora, in riferimento ai fatti di lunedì 23. “Il sindaco ha deciso di delegare un consigliere comunale – spiega – per una conferenza di servizi riguardanti le mie deleghe, scavalcando quello che è il mio ruolo, senza condividere con il sottoscritto tale decisione, azione decisamente scorretta in termini amministrativi e politici”. Infine, precisa di “non aver avuto nessun diverbio diretto con il sindaco, né tantomeno di aver avuto modo di parlargli da quando, misteriosamente, si è dimesso dalla propria carica”.

RAPPORTO CON LA CITTA’. Di Somma, a margine, non dimentica il lavoro svolto per il proprio paese. “In quest'anno da assessore – asserisce - mi sono prodigato nell'esclusivo interesse dei cittadini, dedicando anima e corpo all' incarico che mi è stato affidato. Spero che i miei concittadini abbiano apprezzato ciò”. Sulle prossime elezioni, che dovrebbero vederlo candidato in una delle due liste espressione del PD, l’auspicio è che “le tante forze positive presenti sul nostro territorio riescano a coalizzarsi su un programma basato esclusivamente sugli interessi della comunità boschese”.

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