BOSCOREALE. Centrale dello spaccio al Piano Napoli di via Passanti Scafati. Il pm, al Riesame, chiede il carcere per tutti.

IL PROCESSO-L’INCHIESTA. Sono in totale 21, tra loro anche 4 minorenni, le persone rinviate a giudizio per spaccio dopo l’ultima retata “Clean 2”. Blitz che - messo a segno dai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata (agli ordini del comandante Andrea Rapone) – prima della scorsa estate smantellò il ‘supermarket’ della droga messo in piedi tra gli isolati 25, 26, 27 e 28 delle palazzine del rione di edilizia popolare di Boscoreale. Era il 27 maggio.

I NUMERI. L’operazione dei Militari, all’alba, riguardò anche i Comuni di Roma, Napoli ed Airola. Le indagini, condotte da settembre 2014 a febbraio 2016, permisero di ricostruire 400 episodi di spaccio, con l'arresto in flagranza di 11 persone, la segnalazione di 86 tossicodipendenti, il sequestro di 250 dosi di cocaina e 140 di marijuana. 

Un ruolo attivo venne contestato a 6 minorenni, due dei quali poi spediti in un penitenziario minorile. Le piazze di spaccio smantellate al Piano Napoli erano delimitate anche da paletti, e in un caso da un cancello in ferro battuto, con un'apertura piccola per lo scambio droga-soldi. Cocaina e marijuana erano nascoste in luoghi differenti, già suddivise in dosi, tra i cespugli o le auto abbandonate.

L’ELENCO. Alla sbarra Gennaro e Paolo Cirillo, Davide Donnarumma, Emanuele Riccio, Gianluca Arianello, Umberto Padovani, Francesco Mandiello, Carlo Ciro Giorio, Arturo Manfra, Rosario Tufano, Giuseppe Ilardo, Giuseppe Monaco, Giovanni Padovani (cl. ’92), Daniel Terracciano, Sebastiano Panariello.

Tra questi, solo 4 attualmente sono in carcere (Gennaro Cirillo – Riccio – Arianiello – Terracciano); in 3 agli arresti domiciliari (si tratta di Donnarumma, Giorio e Panariello). Gli altri, invece, risultano liberi o con a carico un mero divieto di dimora. Il tutto, dopo le prime scarcerazioni decise nel giugno scorso dal tribunale della Libertà.

L’APPELLO DEL PM. “Esigenze cautelari inadeguate. Tutti devono finire o tornare in cella”. Questa, in sintesi, la tesi sostenuta oggi in aula dal pm della Procura della Repubblica oplontina, Rosa Annunziata. L’accusa, dinanzi ai giudici dell’ottava sezione del Riesame di Napoli, ha così fatto appello, chiedendo il “carcere” come unica strada percorribile nel corso del maxi-processo. Dopo la richiesta del pm, le discussioni del collegio difensivo (tra gli altri, anche gli avvocati Gennaro De Gennaro, Luigi Servillo, Michele Basile e Rosa Settembre). I giudici, solo a giorni, scioglieranno la riserva.    

I PRIMI VERDETTI. Due i pusher già condannati. Si tratta di Gaetano e Giovanni Padovani (’91) che lo scorso 9 settembre, davanti al gup del tribunale di Torre Annunziata, patteggiarono pene fino a un anno e 8 mesi. Ad entrambi, il giudice però concesse il beneficio della sospensione condizionale.  

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