BOSCOREALE. Usura e tentato omicidio di due donne in un raid alle palazzine popolari: Rosa Intagliatore, la mamma del super-pentito del Piano Napoli Gerardo Colantuomo, si è difesa in Tribunale. “Quella sera io non ho sparato a nessuno, cercai solo di scappare” ha detto la 55enne ai giudici.

IL RAID. Una raffica di spari squarcia il pomeriggio estivo in via Settetermini: 23 i colpi esplosi alle ore 19 del 25 luglio 2014 contro un balcone al secondo piano dell’isolato 7, ferite due sorelle. Rita e Argentina Improta. Miracolosamente illesa, pur essendo al balcone, la figlia 11enne di Rita. Gli inquirenti inizialmente pensano ad un regolamento di conti tra bande rivali di pusher, poi la svolta arriva nella notte. Le indagini, condotte dai carabinieri del nucleo investigativo (agli ordini del maggiore Alessandro Amadei) e della compagnia di Torre Annunziata (capitano Michele De Riggi), con i colleghi della stazione di Boscoreale, giungono ai presunti responsabili del raid punitivo, grazie anche ai testimoni che assistono alla scena da far-west. 

SETTE IN MANETTE. Secondo l’inchiesta, le sorelle Improta non regolarono un debito d’usura con Rosa Intagliatore e Annunziata Colantuomo (55 e 38 anni, mamma e figlia, presunte usuraie a capo della gang). In manette con le due donne – che per l’accusa incitarono 6 persone a sparare contro le Improta – finirono: Angelo e Gerardo Colantuomo (27 e 21, gli altri figli della Intagliatore), Francesco e Antonio Sorrentino (26 e 21), Antonio Cirillo (26) e un 17enne.

L’UDIENZA. Alla sbarra sono finiti Rita Intagliatore e Gerardo Colantuomo, oggi collaboratore di giustizia. “Ero lì a discutere di una vicenda privata di mio nipote, tradito dalla sua ragazza. Insomma, c’era una donna di mezzo. Poi uno iniziò a sparare dal terzo piano”. La Intagliatore ha così risposto all’esame del pm.   

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