Boscotrecase. Kalashnikov nascosto nel terreno: condannati capo-clan e complici
Armi da guerra e munizioni: batosta per Andrea Vangone, Carpentieri e Fattorusso
07-06-2017 | di Redazione

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BOSCOTRECASE. Un kalashnikov da guerra, 50 cartucce calibro 9 e 4 bossoli di 7,65: tutto fu sequestrato dai carabinieri lo scorso 2 dicembre. Oggi, per quell'arsenale nascosto in un terreno incolto di via Sepolcri, arriva la condanna a carico del reggente dei Gallo–Limelli-Vangone e per i suoi 2 complici. Il giudice del Tribunale di Torre Annunziata ha inflitto 6 anni e 8 mesi di reclusione ad Andrea Vangone, 57enne ritenuto a capo del clan camorristico egemone a Boscotrecase.
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Insieme al ras, condannati anche il 32enne Fabio Carpentieri (4 anni di carcere) e il più giovane Bernardo Fattorusso. Quest'ultimo dovrà invece scontare 3 anni di galera. I tre, tutti pregiudicati, finirono in manette il 23 gennaio. Giorno nel quale i carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata - guidati dal tenente colonnello Leonardo Acquaro - eseguirono un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal gip contro l'intero gruppo: detenzione di armi e munizionamento da guerra e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale le accuse mosse a vario titolo. Andrea Vangone, Fabio Carpentieri e Bernardo Fattorusso (nelle foto in basso), poco prima dell’arrivo dei carabinieri, cercarono frettolosamente di disfarsi delle armi. L'arsenale fu poi rinvenuto nel giardino sotto casa Vangone.
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