Boscotrecase, lavoratori sfruttati e sottopagati: guai per un imprenditore cinese
Sequestro preventivo da 100mila euro e stop all'attività per dodici mesi
10-03-2025 | di Redazione

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Sfruttava i dipendenti approfittando del loro stato di bisogno. Finisce nei guai un imprenditore cinese di 35 anni titolare di una ditta a Boscotrecase. Tra i lavoratori anche una ragazza minorenne. Stop all'attività per dodici mesi e sequestro preventivo di 100mila euro.
Oggi i Carabinieri dell'Ispettorato del Lavoro di Napoli, con l'ausilio del personale del Comando Stazione Carabinieri di Trecase, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa della misura cautelare interdittiva dell'attività commerciali per il periodo di dodici mesi e della misura cautelare del sequestro preventivo della somma di € 100.928,59 nei confronti di un cittadino di nazionalità cinese di anni 35, emessa dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura di Torre Annunziata.
Il cittadino straniero è ritenuto responsabile del delitto di “Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro" in quanto, nella sua qualità di datore di lavoro e titolare di fatto di una ditta individuale ubicata nel comune di Boscotrecase, esercente il commercio al dettaglio di utensili, utilizzava, assumeva ed impiegava manodopera, sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento ed approfittando del loro stato di bisogno.
In particolare, le indagini, condotte dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Napoli e coordinate dalla Procura, hanno permesso di ricostruire la condotta del cittadino straniero il quale, nella sua qualità di datore di lavoro di fatto, sebbene avesse regolarmente assunto il personale, avrebbe reiteratamente corrisposto, ai lavoratori dipendenti, retribuzioni difformi da quelle previste dal CCNL e violato la normativa relativa all'orario di lavoro e alla sicurezza sui luoghi di lavoro, con l'aggravante di aver commesso il fatto reclutando più di tre lavoratori, nonché avrebbe utilizzato, assunto ed impiegato una lavoratrice dipendente "minorenne” in condizioni di sfruttamento lavorativo, approfittando del suo stato di bisogno, corrispondendo anche a quest'ultima una retribuzione difforme dal CCNL, reiterando, anche in questa circostanza, violazioni della normativa relativa all'orario di lavoro per i minori, al divieto di adibirli a mansioni pesanti e alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
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