Boscotrecase, l’ex sindaco Borrelli: “Stanca delle continue pressioni”
Per le prossime elezioni annuncia: “Non mi ricandido. Servirà lavorare per l’ospedale e la macchina amministrativa”
25-02-2016 | di Raffaele Perrotta
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“Sono molto serena. Il mio unico rammarico è stato tornare sui miei passi”. In effetti, l’ormai ex sindaco di Boscotrecase, Agnese Borrelli, anche dalla voce appare molto tranquilla. “Avevo anticipato la loro mossa, presentando nuovamente le mie dimissioni, sulle quali, questa volta, non sarei più tornata indietro”.
Raggiunta a telefono dal nostro giornale, la dottoressa Borrelli racconta i passaggi chiave dal 22 gennaio, giorno in cui aveva protocollato, per la prima volta, la sua decisione, a ieri 24 febbraio, quando la maggioranza dei consiglieri ha scelto le dimissioni di massa. “Avevo la possibilità di restare – dice – ma non ho voluto. Il loro risultato che oggi vantano non è nient’altro che quello che io volevo fargli ottenere. Non ho più la forza e la coscienza di resistere alle continue pressioni quotidiane”.
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Nove consiglieri hanno scelto le dimissioni ultra dimidium nell’ultimo giorno utile per accedere alla prossima tornata elettorale che, con molta probabilità, si terrà tra fine maggio ed inizio giugno. Ma, ancor prima della decisione di parte dell’assise comunale, la sera di martedì 23 febbraio l’ex primo cittadino aveva nuovamente rinunciato all’incarico. “Avevo constato che nella maggioranza non c’era più quella umanità e serenità che dovrebbe contraddistinguere il mondo politico”.
Sul perché sia tornata sui suoi passi, dopo il 22 gennaio, la Borrelli lo spiega con una metafora: “Chi fa politica credendoci realmente è come un tossico. E nel mio caso mi sono fatta convincere di nuovo dagli spacciatori”. Ma allegoria a parte, per le prossime elezioni “non ci sarà il mio impegno in prima persona. Però, non posso di certo dimenticare i tanti amici che mi hanno sempre sostenuto e continuano a farlo. A loro darò tutto il mio appoggio”.
Infine, sui problemi che erediterà il successore alla carica di primo cittadino non ha dubbi: “Due filoni su tutti. L’ospedale, che serve l’intero comprensorio, e sul quale dovevamo lavorare in questi giorni con gli altri sindaci. La macchina amministrativa, ormai vetusta, che si dovrà provare a rinnovare”.
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