Boxe Vesuviana, quattro medaglie a Roseto. Polemiche e rabbia per la finale di Di Luggo
Due ori e altrettanti argenti al torneo "Mura". Il maestro Zurlo: "Così si compromettono le motivazioni dei ragazzi"
26-04-2021 | di Redazione
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Soddisfacente e convincente prova dei giovani atleti della Boxe Vesuviana al torneo “Alberto Mura” di Roseto degli Abruzzi. Seguiti per l’occasione dal Tecnico Pasquale DiLuggo, i giovani della “Palestra dei Campioni” portano a casa due medaglie d’oro, con Salvatore Pollio e Francesco Cuomo, e altrettante medaglie d’argento con Angelo Di Luggo e Salvatore Turco.
Sono i due ragazzi Youth (under18), che frequentano il Liceo Pitagora-Croce, il Kg 49 Salvatore Cuomo ed il kg 60 Francesco Cuomo a salire sul podio più alto del Torneo, confermando una continua crescita tecnica ed agonistica che gli hanno permesso di ottenere il massimo risultato dopo un periodo, a causa della pandemia, dove si erano potuti solo allenare senza avere il riscontro delle gare, quindi, bravi a farsi trovare pronti e determinati.
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Ottimo argento per lo School Boy (under14) Salvatore Turco che con solo 6 mesi di attività agonistica dimostra le proprie potenzialità facendo ben sperare per il prosieguo della sua carriera in erba dal momento che anche nel prossimo anno gareggerà negli School Boy.
Ma è stato il verdetto della finale dello Junior (under16) Angelo DiLuggo a far sì che tutta la grande famiglia della Boxe Vesuviana gridasse allo scandalo ad appena 3 giorni della semifinale mondiale di Michele Baldassi che viene dato sconfitto dal rappresentante Indiano che poi vince l’oro. Angelo dopo aver vinto con scioltezza la semifinale contro il rappresentante della Lombardia; in finale ha letteralmente dominato il rappresentante della Puglia Sia da un punto di vista tecnico/tattico ma anche agonistico.
In merito, significative le parole del maestro Lucio Zurlo che ha afferamto. “In 60 anni di attività pugilistica a tutti i livelli, dalle gare dei Novizi a quelle Olimpiche mai mi sarei immaginato di dover commentare due vittorie non date a nostri atleti a distanza di 48 ore, con il rischio di compromettere carriera e motivazioni per i ragazzi, ma anche per le famiglie che fanno enormi sacrifici per seguire i loro ragazzi. Sono sempre critico verso i nostri atleti proprio per motivarli sempre a fare meglio e a dare di più ma questa volta colgo l’occasione per dire oltre che bravi a Michele ed Angelo ma anche che avevano vinto i loro match”.
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