Bufera a Sorrento, arrestati i titolari della cooperativa Tasso
Turbativa d'asta per il servizio scuolabus, ai domiciliari anche un dirigente comunale
18-12-2015 | di Redazione
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Avrebbero pilotato l’appalto del servizio “Scuolabus” a Sorrento del valore di un milione e mezzo di euro. Con queste accuse questa mattina la Guardia di Finanza di Massa Lubrense ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Antonino Giammarino, dirigente del comune di Sorrento e per Alfonso Ronca e Giovanna Cacace, rispettivamente amministratore delegato e rappresentante legale della Cooperativa Tasso, la più importante società di trasporti e noleggio con conducente della Campania, accusati di falso ideologico e turbata libertà degli incanti.
Le indagini hanno consentito di individuare elementi sintomatici della combine tra il dirigente comunale e i titolari della “Tasso”. Il regolamento comunale del servizio scolastico, approvato in consiglio comunale di Sorrento, non rispecchiava fedelmente, secondo gli inquirenti, la normativa regionale. Nello specifico veniva omesso di inserire tra i requisiti per partecipare all’affidamento del servizio, la dichiarazione di non essere titolare di licenza di taxi o noleggio con conducente. Le indagini hanno accertato che il dirigente comunale Antonino Giammarino, con una falsa attestazione di conformità del regolamento comunale alla legge regionale e con il proprio parere tecnico favorevole, ha indotto il consiglio comunale ad approvare il regolamento privo di un requisito che avrebbe costituito, invece, uno sbarramento invalicabile per la “Torquato Tasso”, risultata poi vincitrice dell’appalto.
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La “Tasso”, nota per essere una delle maggiori società della Campania nel servizio di taxi e ncc, in particolare della costiera sorrentina e amalfitana, si è aggiudicata l’affidamento per 5 anni del servizio per l’importo di € 1.371.150,00 più iva con un ribasso di appena l’1% non avendo nessuna necessità di offrire un ribasso maggiore poiché unica società a possedere i requisiti per partecipare al bando, adeguatamente pilotato, secondo i magistrati.
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