“Gettare fango, in particolare sull’Avvocatura, è diventato lo sport nazionale. Proprio per la qualità delle istituzioni coinvolte nella vicenda, gli organi di stampa avrebbero dovuto adottare un maggior senso di responsabilità”. E’ indignato il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata, Gennaro Torrese, commentando oggi la notizia pubblicata sul web il 23 febbraio scorso – e ripresa dall’intera stampa nazionale – in merito al presunto annullamento di circa il 20% dei compiti scritti, svolti da più di 6mila aspiranti avvocati in occasione dell’ultimo esame di abilitazione professionale. Concorso tenutosi a Napoli il 15, il 16 ed il 17 dicembre 2015.

Ad annullare quasi 1000 compiti uguali – come riportato dal sito in questione, tramite una “fonte confidenziale” – “copiati parola per parola e virgola su virgola”, la Commissione della Corte d’Appello di Milano. “Su dati ufficiali emersi dai verbali di correzione del 23 febbraio – ha chiarito Torrese, a margine di una conferenza congiunta con i Presidenti degli Ordini del Distretto della Corte di Appello di Napoli - su 721 candidati esaminati fino a quel momento soltanto un compito risultava annullato per essere stato copiato da un sito internet. Mi pare ci sia una bella differenza col dato del 20% diffuso a mezzo stampa”.

“Le notizie pubblicate, alla luce di quanto dichiarato stamani in conferenza stampa dal Presidente della I Commissione, l’avvocato Luigi Vingiani, si sono rivelate palesemente falsecosì infine i Presidenti degli altri Ordinie gettano discredito sull'intera Classe forense distrettuale, ma anche sulle altre istituzioni giudiziarie che compongono la commissione esaminatrice e sulle forze dell'ordine, che hanno curato i controlli dei concorrenti all'ingresso e durante le prove di esame”.

  

 

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