Buffone risponde ad Oreste: “Nessuno ha sentito la necessità di un confronto”
Per l’ex consigliere di Boscoreale: “Ho trovato isolamento politico. Il mio silenzio è stato di rispetto per chi ha fatto una scelta diversa”
15-07-2016 | di Antonio Tortora

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“Il percorso che mi ha portato a tale sofferta ma convinta decisione è trasparente. C’è traccia nella stampa di questi anni, al Comune e nella memoria di chi ha partecipato a riunioni o direttivi”. Non si fa attendere la replica dell’ex consigliere comunale PD di Boscoreale, Luigi Buffone, che sempre attraverso i social risponde al suo compagno di Partito, Francesco Paolo Oreste. Quest’ultimo aveva chiesto i motivi di una lettera pubblica piuttosto che un confronto per discutere delle sue dimissioni, evidenziando una certa delusione per aver dovuto apprendere della decisione da articoli di giornale e non nel direttivo Dem.
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“La goccia che fa comunque traboccare tutto – ha continuato Buffone, ribadendo quanto più volte asserito – è chiederci di votare un Bilancio di Previsione 2016 che, non solo non risponde ai più essenziali obbiettivi programmatici ma, addirittura, è infarcito di pareri sfavorevoli e di non conformità sugli atti da parte degli organismi preposti. Il mio voto contrario ha spaccato il nostro gruppo e la maggioranza”.
Il fattore che, tuttavia, ha maggiormente colpito Buffone è stato un altro, da lui definito “isolamento politico”. “La cosa grave è che, all’indomani, e per tutto il mese successivo – ha continuato l’ex segretario Democrat – nessuno ha sentito la necessità di un dibattito aperto su quanto accaduto, il Partito, la maggioranza, il Sindaco. Silenzio assordante”. Per tutti questi motivi, la decisione, nella visione dell’ex consigliere, non poteva essere differente.
In conclusione, un pensiero al collega che ha fatto una scelta diversa dalla sua. “Francesco il mio non è stato certamente un silenzio arrogante o insolente, ma un silenzio fatto di rispetto e sensibilità verso un amico che con una scelta legittima, diversa dalla mia, viveva comunque un travaglio e una sofferenza. Sicuramente un obbiettivo continuerà a legarci, perseguire gli interessi della collettività”.
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