Calcioscommesse, la Procura: “Per Stabia-Lamezia ruolo ‘chiave’ di Bellini e La Ferla”
L’offerta di ‘truccare’ l’incontro sarebbe stata rifiutata da presidente e ds della Vigor
05-08-2015 | di Salvatore Piro

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C’è anche Juve Stabia - Vigor Lamezia dello scorso 3 maggio in Lega Pro (gara terminata 4-2 per le 'Vespe'), tra le nuove 5 partite finite oggi nel mirino della Procura della Repubblica di Catanzaro nell’ambito del secondo filone “Dirty Soccer”, sullo scandalo scommesse nel pallone. Dieci gli avvisi di garanzia notificati a calciatori e dirigenti in tutta Italia, con l’accusa di “frode in competizioni sportive, aggravata dall’essere oggetto di concorsi pronostici”.
Secondo l'accusa Felice Bellini, della Vigor Lamezia, e Sebastiano La Ferla, uomo di fiducia del primo, sicuri del finanziamento procurato da un soggetto maltese, tale Ilier Pelinku, non compiutamente identificato, avrebbero fatto giungere il 3 maggio al presidente ed al direttore sportivo della Vigor, Claudio Arpaia e Fabrizio Maglia, la proposta di alterare la partita in programma al “Menti” di Castellammare di Stabia. I dirigenti lametini, però, non avrebbero accettato la proposta illecita ed entrambe le società restano totalmente estranee all'inchiesta.
Tra gli indagati figura anche il procuratore e agente Fifa Andrea Bagnoli, accostato inizialmente al Tuttocuoio di Ponte Ergole (Pisa). I toscani hanno subito chiarito in nota sul loro sito ufficiale che "Andrea Bagnoli non ha mai rivestito ruoli dirigenziali, nè di altra natura nell'ambito della nostra società". Oltre a Juve Stabia – Vigor Lamezia, infatti, la Procura di Catanzaro vuole ora vederci chiaro su Tuttocuoio – Gubbio, Santarcangelo - Ascoli, Gubbio – Santarcangelo e L'Aquila - Grosseto: tutte gare disputate quest’anno in Lega Pro.
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