Associazione di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di beni, estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza: queste le accuse contestate a 12 persone ritenenti appartenenti al clan “Fabbrocino”, che opera nei comuni intorno a Nola e San Giuseppe Vesuviano.

Le ordinanze sono state eseguite dagli uomini del Centro operativo della Dia, della Squadra Mobile e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna (Napoli), ed emesse dal Gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo campano.

In corso sequestri di beni per un valore di cinque milioni di euro. L'operazione, denominata "Breccia", è scattata al termine di un'inchiesta sulle attività del clan "Fabbrocino", che opera nei comuni di Nola, San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano, Somma Vesuviana, Palma Campania, Camposano e nelle aree limitrofe.

L'inchiesta ha riguardato anche gli interessi economici degli affiliati, con particolare riferimento alla gestione di attività commerciali e imprenditoriali riconducibili al vertice dell'organizzazione criminale e gestiti da persone insospettabili. Nel corso dell'operazione, la Dia sta eseguendo il sequestro preventivo di quote sociali, beni strumentali e pertinenze di tre imprese che operano nella produzione del calcestruzzo e nel settore florovivaistico, per un valore stimato in circa cinque milioni di euro. 

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