E' una decisione presa mentre era all'estero irreperibile, quella che ha portato Caludio Scuotto, elemento di spicco dei Tamarisco a rientrare in patria e consegnarsi alle forze dell'ordine, finendo quindi in carcere.

Si trovava in Venezuela, il 27 aprile scorso, quando era scattata l’operazione “POSITANO 2014” la stessa che ha portato all’arresto di 29 persone, smantellando quella che, al momento, costitutiva sicuramente la più pericolosa organizzazione di narcotrafficanti operante in Campania, gestita dal clan torrese dei Tamarisco.

A fronte delle schiaccianti accuse, Claudio Scuotto ha deciso di rientrare subito in Italia per consegnarsi spontaneamente nelle mani degli inquirenti. La scorsa domenica sera, al suo arrivo presso l’aeroporto di Capodichino proveniente da Caracas, lo attendevano i finanzieri del Gico i quali, dopo la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare alla presenza del suo legale di fiducia, hanno associato Scuotto alla casa circondariale di Secondigliano, mettendolo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Vero e proprio “figlio d’arte”, (il padre, Giuseppe Scuotto era stato ucciso nel 2000 in corso Novara a Napoli nell’ambito di una guerra intestina al clan CONTINI, di cui era uno dei più fidati luogotenenti, quale “capozona” del quartiere Vasto a Napoli), da circa un anno Claudio Scuotto si era allontanato dall’Italia, facendo perdere le proprie tracce.


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