Maxi blitz dei carabinieri: tre clan al tappeto.

Dalle prime ore di oggi, i carabinieri del Ros stanno eseguendo una misura cautelare, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della locale procura distrettuale, a carico di 59 indagati.

Le persone in questione sono accusate di numerosi reati, tra i quali associazione mafiosa, concorso esterno, corruzione elettorale ed estorsione. L’operazione colpisce i clan “Puca”, “Verde” e “Ranucci” egemoni sul territorio di Sant’Antimo e i comuni limitrofi, disvelando una fitta rete di cointeressenze sia in ambito politico sia imprenditoriale.

Contestualmente è in fase di notifica anche un sequestro di beni per un valore di oltre 80 milioni di euro.

Tra gli arrestati ci sono anche i fratelli dell’onorevole Luigi Cesaro.

Neanche un mese fa gli era arrivata una richiesta d’arresto, accusato di corruzione, oggi emerge il coinvolgimento di tutti e tre i fratelli del deputato azzurro nell’inchiesta condotta dai carabinieri del Ros

La misura degli arresti domiciliari è stata eseguita nei confronti di Aniello e Raffaele Cesaro, entrambi già coinvolti in un’altra inchiesta su presunte collusioni con la camorra. L’accusa contestata è di concorso esterno in associazione mafiosa. Il giudice per le indagini preliminari, Miranda, ha disposto invece il carcere per Antimo, titolare del centro di analisi Igea di Sant’Antimo. Il gip ha firmato anche un ordine di sequestro per la società “Il Molino”.

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