Beni per cinque milioni di euro sonio stati sequestrati dalla Polizia di Stato a Salvatore Giordano Pacilio, 56 anni, imprenditore delle onoranze funebri, pluripregiudicato e ritenuto vicino alla camorra di Acerra. Il decreto di sequestro, finalizzato alla confisca, è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Napoli su richiesta del questore di Napoli al termine di accertamenti della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Napoli dai quali è emerso la pericolosità di Pacilio, già condannato in via definitiva per delitti aggravati dal metodo mafioso - tra cui ricettazione, incendio, detenzione illegale di armi, bancarotta fraudolenta e lesioni personali - alcuni dei quali riconducibili al contesto del clan Crimaldi.

Il sequestro riguarda beni immobili che si trovano nel comune di Acerra, l'intero compendio aziendale di diverse società del settore delle onoranze funebri, con sedi ad Acerra e a Santa Maria Capua Vetere, veicoli e numerosi rapporti finanziari. Tutti i beni, pur formalmente intestati a soggetti terzi, sono risultati in realtà nella disponibilità effettiva del proposto. L'operazione - spiega una nota della Questura - si inserisce nel più ampio contesto delle attività di contrasto alla criminalità organizzata, attraverso l'aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati.

Nonostante le interdittive antimafia aveva costituito una nuove ditte nel Casertano dove operava in regime di monopolio, così come faceva ad Acerra, Salvatore Giordano Pacilio, 56 anni, imprenditore delle onoranze funebri, pluripregiudicato e ritenuto vicino alla camorra di Acerra, a cui ieri la Polizia di Stato, al termine di accertamenti che hanno consentito di ricostruire la sua storia imprenditoriale e anche criminale, hanno notificato un sequestro di beni da 5 milioni di euro. "Con l'amministratore giudiziario - spiega Nunzia Brancati, dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Napoli - adesso potremo disegnare un quadro ancora più chiaro delle dinamiche societarie di Pacillo, imprenditore delle onoranze funebri che opera ad Acerra sin dal 1992".

Nel 2003 gli venne contestata l'appartenenza al clan Crimaldi (ma risultano contatti anche con il clan Avventurato) che però non fu ritenuta sussistente dal giudice anche se nelle successive indagini fu riconosciuta la metodologia mafiosa del suo operato. In quello stesso anno più di un collaboratore di giustizia ha riferito di Pacillo come di un personaggio in rapporti con la camorra di Acerra. Nel 2018 venne trovato in possesso di cinque pistole e per questo reato decise di patteggiare la pena.

"Fin dall'inizio degli anni 2000 - sottolinea la dirigente della Polizia di Stato - si prestava a logiche camorristiche e operava per schermare le sue attività imprenditoriali dalle aggressioni giudiziarie". Sotto sequestro sono finite, tra l'altro, quattro ditte di onoranze funebri nel Casertano, riconducibili ai suoi familiari, che non avevano nulla a che vedere con quel territorio ma che lavoravano utilizzando le strutture di Acerra eludendo così l'interdittiva antimafia che gli era stata notificata dalla prefettura.

Sondaggio


Risultati


						

Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"