In Italia cresce la domanda di assistenza sanitaria ma aumenta la percezione nel cittadino delle disparità di efficienza del servizio in base al territorio di appartenenza. Sono questi alcuni dei tratti salienti dell’analisi del vicedirettore del Censis, Carla Collicelli, presentata stamattina all’Istituto di ricerca diagnostica e nucleare di Napoli.

MALATTIE CRONICHE IN AUMENTO. Oggi in Italia il 14% della popolazione soffre di tre o più malattie croniche. Una percentuale aumentata del 2% rispetto a dieci anni fa. Problemi di salute che crescono anche per colpa degli stili di vita che non migliorano. Il 39% della popolazione italiana non pratica né sport né attività fisica (con punte in Campania del 57,3%). Quasi il 22% degli italiani fuma (spiccano sempre Campania, 24,6%  e Sicilia, 24,5%). Il 15,5% è invece un consumatore di alcol a rischio (23,3% in Valle d’Aosta, il 22% in Molise). Il 10% della popolazione è obesa (Molise, 13,5%, Basilicata, 13,1%).

IL FOCUS SULL'EFFICIENZA SANITARIA IN CAMPANIA. Oltre 12 milioni di persone hanno dichiarato di aver aumentato la spesa per la cura della salute. Solo il 5% di italiani benestanti soffre di gravi patologie. Ma la percentuale arriva all’11% per persone con risorse economiche scarse. In una recente inchiesta del Censis (dati 2014) alla domanda “Secondo la sua esperienza, durante gli ultimi dodici mesi le possibilità di curarsi nel suo territorio sono migliorate, peggiorate o rimaste uguali”, ha risposto peggiorate il 40% degli italiani ma ben il 56% dei cittadini campani.

Una percentuale negativa che arriva al 65% nella provincia di Benevento, al 64% a Caserta, al 60% ad Avellino, al 57% a Salerno e scende al 52% nella provincia di Napoli.

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